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Sono circa 400 milioni le licenze Windows 7 vendute in due anni: l’attuale versione del sistema operativo Microsoft ha battuto le performance di crescita di Windows XP diventando il sistema operativo che ha venduto più rapidamente nella storia.
Sono i dati resi noti dal gruppo nel corso del Worldwide Partner Conference di Los Angeles – l’evento annuale dedicato interamente ai Partner – nel corso del quale il Ceo Steve Ballmer ha sottolineato come le performance del sistema operativo siano un ottimo battistrada per l’arrivo di Windows 8 che rappresenterà “una vera rivisitazione dei Pc Windows” oltre che il debutto della società nel segmento dei tablet.
I prodotti core come Office e Windows continuano a registrare ottime performance. Office 2010 ha venduto circa 100 milioni di copie dal lancio, una cifra importante se si considera che si tratta di licenze vendute singolarmente e non incorporate alle macchine vendute. Due settimane fa, quindi, la società ha lanciato Office 365, una suite di servizi per la produttività basata sul cloud computing.
“Ogni 25 secondi, un’azienda avvia la fase di trial di Office 365 e il passaggio non interessa solo le piccole aziende, ma anche molti grandi compagnie si sono spostate o si stanno spostando verso 365”, ha annunciato.
Quanto a Windows, lo scorso anno sono stati venduti 350 milioni di Pc Windows, contro i 20 milioni di computer “col sistema operativo concorrente”, ha detto Ballmer. Riferendosi, ovviamente, a Apple ha aggiunto ironicamente: “Ora, 20 è tanto ma 350, l’ultima volta che ho controllato, è sempre più di 20”.
Windows XP gira ancora su circa la metà dei Pc diffusi nel mondo, ma la sua quota è in declino di fronte all’avanzata della versione 7, che genera il 27% del traffico Internet a livello mondiale. Windows Vista, la release arrivata tra XP e Windows 7, invece, è scivolata al 10%. In totale, sono 1,3 miliardi gli utenti di Windows in tutto il mondo.
Tami Reller, Corporate vice president e Cfo di Windows e Windows Live ha quindi sottolineato che a questo punto è fondamentale portare gli utenti che ancora usano XP a Windows 7, innanzitutto per una questione di riduzione dei costi e miglioramento della produttività e poi perchè XP tra 1000 giorni arriverà alla fine del suo percorso e non migrare diventerebbe un rischio per le aziende
Ballmer ha parlato anche di Windows Phone 7, ammettendo le difficoltà del sistema operativo pensato per i cellulari, ma sottolineando anche di essere fiducioso nei progressi futuri dell’Os.
Gran parte della conferenza si è ovviamente concentrata sul lavoro dei partner del gruppo, principalmente nel nascente mercato del cloud computing. Nel suo keynote speech, Jon Roskill, vicepresidente del partner group mondiale, ha sottolineato che la galassia dei partner Microsoft è composta da oltre 640 mila aziende, che insieme danno lavoro a 15milioni di persone. Circa il 95% dei ricavi della società provengono dal lavoro di queste aziende.
“Per ogni dollaro che Microsoft guadagna dai software, i partner producono un fatturato aggiuntivo di 8,70 dollari, dalla manutenzione e dalla personalizzazione dei prodotti”.
L’ecosistema dei partner ha generato lo scorso anno ricavi per 580 miliardi di dollari, pari al prodotto interno lordo dell’Indonesia e della Svizzera.
Circa il 58% dei partner è attualmente impegnato sul cloud computing e sono 41 mila quelli che attualmente si configurano come cloud partner: Steve Ballmer li ha incoraggiati a realizzare software e servizi basati sulla piattaforma Azure e su Office 365, così da contrastare i rivali Google, VMware e Salesforce.com.
“Il cloud è dove tutto sta andando e noi vogliamo che veniate con noi”, ha detto Ballmer ai circa 15 mila partecipanti alla conferenza allo Staples Center di Los Angeles, invitandoli ad accelerare la transizione.
Il cloud, ha aggiunto, “richiede una revisione e un ridimensionamento dei modelli di business, ma è una transizione che porterà notevoli benefici”.
Ballmer si è quindi soffermato anche su Bing, il motore di ricerca che di recente ha stretto anche un accordo con Facebook per integrare i ‘likes’ degli utenti ai risultati di ricerca.
“Non si tratta solo di recuperare e indicizzare informazioni”, ha spiegato, “Ci sono un sacco di modi in cui possiamo aiutarvi e non solo la ricerca.