Unione Europea
Ancora una volta, la Commissione europea ha messo mano al regolamento sul roaming, introducendo una nuova proposta volta a trovare una soluzione a lungo termine per calmierare i prezzi che i consumatori pagano per usare il cellulare quando si trovano in un paese estero.
Le nuove norme, direttamente vincolanti, vanno al di là dell’imposizione di massimali per i prezzi all’ingrosso e al dettaglio e, per la prima volta, introducono provvedimenti strutturali intesi a favorire la concorrenza: tra questi, la possibilità (che scatterà dal 1° luglio 2014) di firmare un contratto più conveniente per i servizi di roaming, separato dal contratto per i servizi di telefonia mobile nazionale, mantenendo però lo stesso numero.
” Una volta oltrepassata la frontiera – ha spiegato la Commissione in una nota – il cliente passerebbe automaticamente al provider di servizi roaming che ha scelto, senza dover compiere alcuna azione e mantenendo lo stesso numero e la stessa carta SIM. La trasparenza ne risulterebbe potenziata e i clienti potrebbero cercare le offerte di roaming più vantaggiose, incoraggiando gli operatori ad offrire prezzi più competitivi”.
Favorito inoltre l’ingresso degli operatori virtuali, che potranno basarsi sulle reti di altri operatori per offrire il servizio ai consumatori, incoraggiando così più operatori a competere sul mercato del roaming. La proposta impone agli operatori di altri Stati membri di concedere l’accesso alle proprie reti a prezzi all’ingrosso regolamentati. In questo modo si creerebbe maggiore concorrenza tra i vari operatori, che sarebbero incentivati ad offrire ai clienti tariffe e servizi più interessanti.
Come già anticipato in questo articolo Key4biz, è prevista anche una nuova graduale sforbiciata dei prezzi al dettaglio per i servizi voce e SMS e l’introduzione di un nuovo massimale di prezzo al dettaglio per i servizi mobili di dati. Entro il 1° luglio 2014 i clienti di roaming pagheranno al massimo 24 centesimi al minuto per le chiamate effettuate, 10 centesimi al minuto per le chiamate ricevute, 10 centesimi per inviare un messaggio di testo e 50 centesimi al Megabyte (MB) per scaricare dati o navigare su Internet quando sono all’estero (fatturati per kilobyte utilizzato).
Il regolamento vigente, infatti, non prevede massimali per i prezzi al dettaglio del roaming di dati, ma solo per quelli all’ingrosso e queste sforbiciate, in vigore da luglio 2009, non si sono tradotte in risparmi per i consumatori. In media, i consumatori spendono 2,23 euro/MB per i dati scaricati all’estero sulla rete di un altro gruppo di telefonia mobile, ma in alcuni casi si registrano prezzi molto più elevati (con picchi di 12 euro/MB).
“La media globale dei prezzi al dettaglio per scaricare dati in un altro Stato membro, pari a 1,06 euro a fine 2010, non rispecchia le forti differenze tra i prezzi applicati”, spiega ancora la Ue.
Tra gli obiettivi dell’Agenda digitale europea, anche quello di ridurre quasi a zero le differenze di prezzo tra le tariffe delle telecomunicazioni nazionali e in roaming entro il 2015. Un obiettivo che si potrà raggiungere solo stimolando ulteriormente la concorrenza.
Questa nuova proposta, ha affermato il Commissario Neelie Kroes, “…affronta il problema alla radice, ossia la mancanza di concorrenza nei mercati del roaming, dando ai clienti una scelta più ampia e agli operatori alternativi un accesso più semplice al mercato del roaming. I prezzi del roaming di dati dovrebbero scendere immediatamente rispetto a quelli attuali, che riflettono gli enormi margini di profitto degli operatori”.
Per maggiori informazioni:
Sito della Commissione europea sul roaming