Stati Uniti
Meno di un anno e mezzo fa, Owen Van Natta venne dimissionato da MySpace, dove ricopriva il ruolo di Ceo, per non essere riuscito ad assolvere al ruolo per cui era stato chiamato: risollevare le sorti della società che continuava a perdere utenti dopo il decollo di Facebook (di cui Van Natta era stato Chief operating officer dal 2005 al 2008).
La scorsa settimana, infine, la News Corp di Rupert Murdoch ha svenduto MySpace a Specific Media per 35 milioni di dollari, dopo averlo pagato 580 milioni nel 2005: Van Natta avrebbe potuto comprarlo lui stesso per una frazione della sua partecipazione in Zynga, la società di social gaming che venerdì ha presentato alla Sec (l’ente di controllo della Borsa americana) i documenti per la quotazione e di cui è vicepresidente esecutivo ed azionista.
Secondo indiscrezioni, Zynga potrebbe collocare in Borsa circa il 10% del capitale e raccogliere qualcosa come 2 miliardi di dollari, portando il suo valore a circa 20 miliardi di dollari.
La società, che produce giochi come Farmville, dice di avere 232 milioni di utenti in 166 paesi, e ha generato nel 2010 utili per 90,6 milioni di dollari su ricavi per 597 milioni di dollari, in crescita del 400% rispetto al 2009.
I documenti presentati alla Sec indicano anche che Van Natta nel 2010 ha ricevuto compensi totali per 43 milioni di dollari, dovuti al possesso definitivo di circa tre milioni di azioni vincolate (che Zynga chiama ZSU), oltre che di 6,75 milioni di opzioni valutate circa 6,43 dollari ciascuna.
In tutto, Van Natta possiede una quota pari all’1,6% di Zynga, che potrebbe valere 325 milioni di dollari se la società, come si prevede, verrà valutata 20 miliardi di dollari.
Ed è per questo che Van Natta ha voluto ringraziare il responsabile News Corp Jon Miller per averlo licenziato da MySpace.
Dopo la debacle del social network, nel 2010, Van Natta ha infatti subito stipulato, ad aprile, un accordo di consulenza con Zynga attraverso il suo Luminor Group e ad agosto è stato assunto ‘a tempo pieno’ nell’azienda, diventandone anche uno dei top manager, grazie alle esperienze maturate – prima che in MySpace – anche in Amazon e in Facebook.
Se Van Natta, infine, avesse acquistato MySpace, dall’alto dei suoi lauti guadagni in Zynga, quella si che sarebbe stata una soddisfazione, ma evidentemente non è su quella che si basano gli affari nella Silicon Valley.