Digital Agenda: la Ue punta sulla fotonica per accelerare i collegamenti ultrabroadband

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La fotonica è una tecnologia strategica che ricopre un ruolo cruciale per l’innovazione in molti settori quali le comunicazioni (incluso l’accesso superveloce a internet), l’illuminazione e le applicazioni medicali.

Unione Europea


Fototnica

L’accesso superveloce a internet è sempre più importante in Europa, in quanto la domanda per servizi che richiedono grandi capacità di banda è in costante ascesa. I nuovi servizi per il tempo libero e per le imprese, ad esempio la televisione ad alta definizione o la televisione “3D”, i servizi per scaricare musica o video su smart phone e i servizi per videoconferenze, richiedono un accesso ad internet molto più veloce di quello oggi comunemente disponibile in Europa.

Per questo la Commissione europea ha deciso di cofinanziare 13 progetti incentrati sulla ricerca fotonica nel campo delle reti a fibre ottiche ad alta velocità che si propongono di sviluppare tecnologie in grado di fornire un accesso domestico a internet superveloce, vale a dire superiore a 1 Gigabit/secondo. I progetti sono stati selezionati in modo congiunto, nel 2010, dalla Commissione europea e da Austria, Germania, Israele, Polonia e Regno Unito, che contribuiranno a finanziarli con un investimento totale di 22,3 milioni di euro. I progetti si svolgeranno nell’arco di due o tre anni. Fornire a tutti i cittadini europei un accesso veloce e superveloce a internet entro il 2020 e stimolare gli investimenti nella ricerca europea nel campo della tecnologia dell’informazione e della comunicazione costituiscono obiettivi chiave dell’Agenda digitale per l’Europa.

Per Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea responsabile dell’Agenda digitale, “…si tratta di una tecnologia che potrebbe rivestire un ruolo decisivo per fornire risposte alle esigenze dell’Europa in materia di banda larga per molti anni a venire”.
Tutti i progetti si concentrano in particolare sul modo in cui i componenti (ricetrasmettitori, amplificatori e router) e i sistemi informatici potranno fornire agli abbonati una velocità di 1Gigabit/secondo e oltre e, contemporaneamente, ridurre i costi operativi per la banda larga superveloce. Il fine è dunque quello di sviluppare una tecnologia che consenta ai consumatori di ottenere un servizio più veloce senza costi aggiuntivi.

La Commissione fornisce ai progetti un terzo dei finanziamenti mentre le agenzie nazionali coprono il resto del fabbisogno. Questo approccio comune consente ai paesi partecipanti di sviluppare molto più celermente delle reti ottiche a banda larga superveloci, in quanto lo sforzo congiunto genera una massa critica che permette un assorbimento più efficiente da parte del mercato.

I tredici progetti di ricerca costituiscono l’iniziativa Piano+, uno dei progetti ERA‑NET+ del settimo programma quadro per la ricerca (7° PQ) della Commissione europea.

Il progetto ADDONAS si propone di ottenere una migliore qualità per le applicazioni video mobili e real-time, come quelle legate al cloud computing, attraverso l’ottimizzazione della tecnologia switching per i circuiti a banda larga superveloci. Ciò consentirebbe di inviare il traffico dati solo dove necessario, alleggerendo quindi gli intasamenti che incidono sul rendimento di un router. Contemporaneamente, questa tecnologia ridurrebbe di oltre il 50% il costo energetico totale per operatori e utenti.

Onde consentire una trasmissione superveloce dei dati, il progetto ALOHA mira ad aggiornare la capacità di trasmissione dei semiconduttori a banda larga (laser ottici). Scopo del progetto è migliorare il rendimento, portandolo a 10 Gigabit/secondo e oltre, e accelerare contemporaneamente la transizione verso l’assorbimento da parte del mercato di componenti laser più veloci.

Il progetto TUCAN si incentra sullo sviluppo di una tecnologia a basso costo per ricetrasmittenti che utilizzano laser sintonizzabili (cioè laser che operano su lunghezze d’onda variabili) in grado di raggiungere gli obiettivi desiderati in termini di costi di accesso alla rete, pur contemporaneamente mantenendo prestazioni di alto livello e riducendo il fabbisogno di energia. Le reti attuali sono state progettate per laser a lunghezza d’onda fissa, con livelli di costi inferiori a 10 euro per laser: si tratta però di laser non adatti a gestire volumi elevati di dati (da 1 a 10 Gigabits/secondo) per utente, come invece è necessario nel caso di reti ad accesso superveloce.

Il progetto SEPIANet si concentra sullo sviluppo di componenti, moduli e sottosistemi ottici destinati a futuri prodotti di accesso basati su tecnologia a circuiti stampati elettro-ottici embedded che ridurrebbero significativamente il consumo di energia e aumenterebbero, invece, l’efficienza energetica e la larghezza di banda: ciò è attualmente impossibile, perché i sistemi di accesso alla rete utilizzano cavi in rame.

Maggiori informazioni sui progetti di ricerca

Sito internet dell’agenda digitale

Sito internet di Neelie Kroes
 

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