Unione Europea
Sono stati firmati ieri presso il prestigioso Salone Aerospaziale di Le Bourget a Parigi gli ultimi due dei sei contratti relativi alla messa in opera del sistema di radionavigazione satellitare europeo Galileo, per un valore complessivo di 355 milioni di euro.
Il contratto firmato con la francese Thales Alenia Space, per un valore di 281 milioni di euro, garantisce la formattazione delle informazioni di navigazione per la trasmissione via satellite. Quello con la britannica Astrium, per un valore di 73,5 milioni di euro, riguarda la gestione dei satelliti, la loro manutenzione e il corretto posizionamento in orbita.
La firma di questi contratti, siglati dall’Agenzia Spaziale Europea per conto della Commissione europea, è essenziale per lo sviluppo e la fornitura dei tre servizi iniziali nel 2014: Il Servizio Aperto gratuito, che tutti possono utilizzare; il Servizio Pubblico Regolamentato, composto da due segnali criptati con accesso controllato per utenti specifici, come enti governativi e il Servizio di Ricerca e Soccorso, per le attività umanitarie.
Per il vice presidente Antonio Tajani, commissario europeo per le Imprese e la politica industriale, “L’assegnazione dei contratti alle aziende francesi e del Regno Unito dimostra ancora una volta che Galileo è al centro di una vera collaborazione transfrontaliera. La firma dei contratti segna la fine di un rigoroso processo di approvvigionamento e l’inizio di un nuovo capitolo per Galileo”.
“Un processo rigoroso”, ha aggiunto Tajani che ha sottolineato come lui stesso abbia insistito personalmente sulla riduzione dei costi del programma.
“Un nuovo capito perchè siamo veramente a un passo dalla creazione dell’infrastruttura che permetterà di offrire ai cittadini servizi essenziali entro il 2014”, ha concluso.
I primi due satelliti operativi saranno lanciati il 20 ottobre dal centro spaziale situato nella Guyana francese.
I primi tre contratti necessari per giungere alla piena capacità operativa di Galileo sono stati assegnati a gennaio dello scorso anno.
Thales Alenia Space si è aggiudicata un contratto da 85 milioni di euro per i servizi di supporto al sistema – cioè i servizi industriali necessari per fornire assistenza all’Agenzia spaziale europea per l’integrazione e la convalida del sistema Galileo – la tedesca OHB System uno da 566 milioni di euro per la costruzione di 14 satelliti e la francese Arianespace uno da 397 milioni di euro per i servizi di lancio di cinque lanciatori Soyuz, ognuno dei quali trasporterà due satelliti.
Il sistema di radionavigazione satellitare Galileo comprende una costellazione di 30 satelliti, posizionati in orbita a 24.000 chilometri di altitudine che, secondo i progetti, dovrebbero coprire l’intera superficie terrestre grazie ad una rete di stazioni di controllo. Ciascun satellite sarà provvisto di un orologio atomico che permetterà di localizzare ogni oggetto, fermo o in movimento, con un margine di errore di un metro.
Il sistema si preannuncia come superiore al Gps che, progettato con obiettivi militari, è usato anche per scopi civili ma ha un mediocre livello di precisione, dimostrando scarsa affidabilità, soprattutto nelle regioni ad estreme latitudini.
Il budget finale stanziato per la messa in orbita i 30 satelliti della costellazione si attesta a 3,4 miliardi di euro per il periodo 2007-2013, ma i due terzi di questa cifra sono stati già spesi e si prevedono costi aggiuntivi per circa 2 miliardi nel periodo 2014-2020 per completare le infrastrutture, a cui si dovranno aggiungere i costi di gestione che dal 2014 dovrebbero attestarsi a 800 milioni di euro all’anno.
Il lancio di Galileo è stato più volte rimandato, ma la Ue ha sempre creduto nelle potenzialità del progetto e, dopo il dietrofront del consorzio privato che ne avrebbe dovuto gestire costruzione, installazione e funzionamento, è stato deciso che il suo finanziamento passasse in toto sulle spalle del bilancio dell’Ue.
Lo stesso, nonostante queste difficoltà, l’Europa è convinta che si tratti di un progetto irrinunciabile, sia per il valore dei servizi offerti, che per la necessità di realizzare un sistema esclusivamente per usi civili, a differenza del Gps e del russo Glonass, concepiti per usi militari.
Galileo sosterrà numerose aree dell’economia Europea attraverso i suoi servizi: reti elettriche, società di gestione di flotte, transazioni finanziarie, industria navale, operazioni di soccorso, missione di pace; tutti settori che dipendono fortemente dalle tecnologie di navigazione satellitare.
Galileo garantisce, inoltre, all’Europa un’indipendenza strategica in una tecnologia sempre più essenziale per settori chiave quali la distribuzione di energia o le telecomunicazioni e dovrebbe portare a un incremento dell’economia europea pari a 60 miliardi di euro in un periodo di 20 anni, sia in termini di ricavi aggiuntivi per l’industria che di utilità pubblica e sociale, senza contare il valore inestimabile della nostra indipendenza.