Cinema: la Ue avvia consultazione pubblica sugli aiuti di Stato all’industria

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Gli Stati Ue stanziano circa 2,3 miliardi di euro all'anno di aiuti a favore dei film. La maggior parte degli aiuti viene concessa da Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna.

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La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica come primo passo del riesame dei criteri utilizzati per applicare le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato al sostegno finanziario che gli Stati membri concedono per la produzione e la distribuzione dei film. L’attuale comunicazione sul cinema risale a dieci anni fa. La Commissione ha pubblicato un documento nel quale vengono individuati alcuni punti su cui riflettere come la competizione per attirare grandi produzioni cinematografiche mediante aiuti di Stato e il finanziamento di attività diverse dalla produzione. La Commissione invita gli interessati a presentare le loro osservazioni entro il 30 settembre 2011.

 

Il vicepresidente della Commissione Joaquin Almunia, responsabile per la politica della concorrenza ha dichiarato: “Prima di definire le norme future in materia di aiuti di Stato per tale importante settore, i miei colleghi ed io intendiamo raccogliere i punti di vista su quale dovrebbe essere l’obiettivo comune europeo di tali aiuti. Per esempio, può una caccia alle sovvenzioni – finalizzata ad attirare le grandi produzioni statunitensi – pregiudicare l’efficacia degli aiuti destinati a sostenere film europei più piccoli? E’ opportuno che la portata delle nostre norme vada al di là di un incoraggiamento a produrre più film? Sono necessari aiuti per incoraggiare i registi a esplorare le possibilità offerte dalla rivoluzione digitale? Soltanto quando disporremo di un quadro più chiaro di problematiche di questo tipo potremo elaborare norme adeguate in materia di aiuti di Stato”.

 

I temi su cui si articola la consultazione sono la concorrenza tra alcuni Stati membri nell’utilizzazione di aiuti di Stato per attirare investimenti dall’estero da grandi società di produzione, essenzialmente statunitensi; il sostegno ad aspetti diversi dalla produzione cinematografica e televisiva (come ad esempio la distribuzione cinematografica e la proiezione digitale); gli obblighi di territorializzazione delle spese imposti ai regimi di aiuto alla produzione cinematografica; capire se le norme specifiche in materia di aiuti di Stato nel settore audiovisivo possano o debbano essere adattate alle nuove tecnologie, alle nuove concezioni creative e ai cambiamenti di comportamento dei consumatori.

 

Gli Stati membri dell’UE stanziano circa 2,3 miliardi di euro all’anno di aiuti a favore dei film: 1,3 miliardi di euro di sovvenzioni e prestiti agevolati e 1 miliardo di euro di incentivi fiscali. Circa l’80% di tale importo è per la produzione cinematografica. La maggior parte degli aiuti viene concessa da Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna.

 

La consultazione pubblica organizzata dalla Commissione fa seguito alla proroga del gennaio 2009 dei criteri di valutazione esistenti fino al 31 dicembre 2012. La valutazione della Commissione degli aiuti a favore della produzione cinematografica si basa attualmente sulle norme in materia di aiuti di Stato contenute nella comunicazione sul cinema del 2001. Per gli altri aiuti a sostegno del settore cinematografico la valutazione della Commissione fa spesso riferimento alle norme della comunicazione sul cinema quando valuta le misure ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera d) del trattato sul funzionamento dell’UE che autorizza gli aiuti di natura culturale.

L’attuale comunicazione sul cinema stabilisce che, per beneficiare della deroga culturale al divieto generale di aiuti di Stato, un aiuto di Stato di questo tipo deve soddisfare i seguenti criteri:

 

• Rispettare le disposizioni del trattato (cioè non deve ripercuotersi sul mercato interno);

• Essere destinato ad un prodotto culturale; ciascuno Stato membro deve garantire che il contenuto della produzione che beneficia dell’aiuto sia culturale conformemente a criteri nazionali verificabili (in applicazione del principio di sussidiarietà);

• Il produttore deve essere libero di spendere almeno il 20% del bilancio del film in altri Stati membri senza riduzioni dell’aiuto concessogli nell’ambito del regime;

• In linea di principio, l’intensità dell’aiuto deve essere limitata al 50% del bilancio della produzione, tranne che in caso di film difficili e con risorse finanziarie modeste;

• L’aiuto non deve prevedere supplementi per attività specifiche legate alla produzione cinematografica (come la post-produzione).

 

 

Per maggiori informazioni:

 

Memo/11/428 per domande e risposte connesse all’avvio della revisione

 

Documento di riferimento e altre informazioni sulla consultazione pubblica

 

Le osservazioni devono essere inviate entro il 30 settembre 2011 a: Stateaidgreffe@ec.europa.eu

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