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E’ arrivato nel corso del fine settimana il via libera dell’Antitrust americano all’acquisizione di Skype da parte di Microsoft. La società di Redmond ha messo sul piatto 8,5 miliardi di dollari per mettere le mani sul pioniere del VoIP.
Intanto, Skype ha deciso di licenziare molti dirigenti prima della conclusione dell’accordo, così da ridurre il valore della loro liquidazione. Tra gli executive dimessi, quattro vicepresidenti (David Gurle, Christopher Dean, Russ Shaw e Don Albert) il responsabile marketing Doug Bewshere quello delle risorse umane Anne Gillespie, oltre a Ramu Sunkara e Allyson Campa, entrati nel gruppo dopo l’acquisizione di Qik.
“Nell’ambito di un recente cambiamento interno, Skype ha apportato alcuni cambiamenti nella gestione”, ha riferito il portavoce della società a Bloomberg.
Le fonti citate dall’agenzia riferiscono che se i dirigenti fossero rimasti in carica fino alla chiusura dell’accordo, le loro stock option avrebbero avuto un valore maggiore, dal momento che quando una società viene acquisita, il compenso degli executive è legato al prezzo di acquisizione.
L’acquisizione di Skype, fondata nel 2003 da Niklas Zennstrom e Janus Friis e poi venduta a eBay nel 2005 per 2,6 miliardi, è la più importante mai portata a termine da Microsoft in termini economici. Il gruppo di Redmond intende integrare le tecnologie VoIP alla console XBox e a Kinect, oltre che alla piattaforma Windows Phone.
Il software Skype per effettuare telefonate via internet a costi più contenuti rispetto ai tradizionali servizi telefonici è utilizzato ogni mese da oltre 125 milioni di persone in tutto il mondo – 8 milioni circa gli utenti a pagamento per un totale di 600 milioni di utenti iscritti al servizio e di 207 miliardi di minuti di conversazione vocale e video effettuati nel 2010.
Skype aveva presentato lo scorso anno i documenti per quotarsi in Borsa, ma l’IPO è stata congelata in seguita alla nomina del nuovo amministratore delegato Tony Bates e rinviata a una data imprecisata nel corso del secondo semestre di quest’anno.