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Attacco a Google. La stampa cinese ‘avverte’ la società: ‘Business a rischio’

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Google, con le sue nuove accuse verso il governo di Pechino, ha confermato il suo status di ‘strumento politico’ a servizio degli Stati Uniti. Lo riferisce il quotidiano cinese People’s Daily, indicando che le nuove dichiarazioni rese dalla società internet americana potrebbero mettere la parola fine alla sua presenza nel Paese.

La scorsa settimana, Google ha reso noto di aver sventato un tentativo di furto delle password di centinaia di account Gmail, incluse quelle di funzionari del governo americano, giornalisti e attivisti cinesi per i diritti umani. Gli attacchi, ha spiegato la società, sembravano provenire dalla Cina, ma il governo di Pechino ha smentito, e il suo organo di stampa ufficiale ha rilanciato il rischio di un nuovo scontro politico tra gli Usa e la Cina, dopo il caso dello scorso anno della presunta incursione ‘pilotata’ nei server di Google e la conseguente presa di posizione anche di Hillary Clinton (leggi articolo Key4biz) e le accuse, a marzo, contro Pechino di aver causato il blocco del servizio di posta elettronica Gmail facendo apparire il sabotaggio come un guasto tecnico.

 

Uno scontro che, questa volta, potrebbe salire di livello, viste anche le dichiarazioni del Segretario Usa alla Difesa, Robert Gates, che ha avvisato che qualsiasi attacco alle infrastrutture informatiche verrà considerato un atto di guerra e, come tale, sarà affrontato con la forza militare.

 

Nel corso del fine settimana, tra l’altro, Trend Micro ha rivelato che Google  non è stata l’unica società colpita nel sofisticato attacco di phishing: semplicemente è stata l’unica a denunciarlo, ma sarebbero stati coinvolti anche i servizi Hotmail di Microsoft e la posta elettronica di Yahoo!.

Questi attacchi sono notevoli non tanto per la tecnologia utilizzata ma – fatto ancora più inquietante – per il livello di accuratezza del tono e del linguaggio utilizzati per tentare di trarre in inganno alti ufficiali del governo. Gli hacker, infatti, hanno utilizzato la tecnica dello ‘spear phishing‘, che consiste nell’identificare gli obiettivi individualmente e nell’inviare messaggi personalizzati che sembrano completamente legittimi.

 

Secondo il People’s Daily, affermando che tra gli obiettivi dell’attacco vi fossero attivisti per i diritti umani, Google ha “deliberatamente voluto assecondare la percezione negativa dell’occidente nei confronti della Cina, lasciando intendere che gli attacchi fossero opera del governo cinese”.

Le accuse rivolte alla Cina sono false, nascondono secondi fini e tradiscono intenzioni malevole. Google – continua il quotidiano – non dovrebbe lasciarsi coinvolgere in una battaglia politica internazionale, piegandosi al ruolo di strumento di contesa politica”.

E poi, la velata minaccia al business della società sul più popoloso mercato internet mondiale: “Quando il vento cambierà – sottolinea – Google sarà sacrificato alla politica e sarà espulso dal mercato”.

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