Unione Europea
La Commissione ha pubblicato oggi un quadro di valutazione per fare il punto sui progressi compiuti dagli Stati membri verso il raggiungimento degli obiettivi della Digital Agenda a un anno dal suo avvio.
Un bilancio, tutto sommato, positivo in particolare per quanto riguarda l�uso di internet che ha raggiunto una penetrazione del 65% della popolazione (l�obiettivo � raggiungere il 75% entro il 2015) – ma anche con molti punti ‘deludenti’, soprattutto riguardo la diffusione� delle nuove reti superveloci a banda larga che costituisce uno dei principali obiettivi dell�Agenda digitale, mentre si registrano progressi nel potenziamento delle reti esistenti in rame e su cavo.
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Positive le performance dell’Italia, che si conferma first player per la telefonia mobile e top performer per l�unbundling.
Nonostante un calo dei ricavi del 2,4%, sottolinea la Commissione, il livello degli investimenti sui ricavi rimane al di sopra della media europea (14,8% nel 2009, con una media UE del 12%). In questa classifica l�Italia si posiziona al primo posto tra Regno Unito, Francia, Germania e Spagna.
Il nostro Paese, inoltre, risulta essere� “uno dei pi� grandi mercati FTTH in Europa, con oltre 2,5 milioni di famiglie e 348 mila abbonati in fibra alla fine di dicembre 2010�, mentre� la penetrazione della banda larga fissa in Italia � cresciuta fino al 22% del gennaio 2011 (20,6% nel 2010), “sempre al di sotto della media europea (26,41%) ma con una penetrazione considerevole delle offerte double play che includono i servizi voce (13,01%, con una media Ue dell�11,79% nel luglio 2010)�.
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L’Italia, quindi, guida la classifica Ue in fatto di penetrazione della banda larga mobile (10,2% contro una media Ue del� 7,3%) e registra il livello di penetrazione pi� alto (154% nel 2009). Il traffico voce da cellulare, inoltre, risulta superiore a quello fisso (53,3% contro 47,7% nel 2009).
In relazione alla banda larga su piattaforme mobili, il Digital Scoreboard Ue indica ancora che � la penetrazione della banda larga mobile basata su carte dedicate ai servizi dati o su modem � stata dinamica (10,2% nel gennaio 2011, dal 6,7% del gennaio 2010) e il numero di utenti attivi – compresi gli smartphone- � quasi raddoppiato (circa 17 milioni nel gennaio 2011) cos� come il traffico dati (+82% nel 2010)�.
Per quanto riguarda l�apertura dell�ultimo miglio, che rimane il pi� comune prodotto d�accesso all�ingrosso per gli operatori alternativi. “l�Italia � uno dei primi Paesi Ue, con un numero di linee disaggregate pienamente attive pari a 3,7 milioni nel gennaio 2011�.
Riguardo, quindi, la possibilit� di cambiare operatore, si tratta di una pratica molto diffusa nel nostro Paese, dove a ottobre 2010 erano stati effettuati oltre 4,3 milioni di transazioni.
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Secondo gli indicatori della Ue, tuttavia, resta bassa la penetrazione della banda larga fissa: solo il 59% delle famiglie ha una connessione a Internet, ma l’83% delle connessioni � a banda larga, il che � un miglioramento significativo, anche se ancora inferiore alla media Ue dell’87%.
Leggermente migliore la situazione sul versante business: la banda larga � adottata dall’84% delle imprese, in linea con la media europea, cos� come per la banda larga wireless.
La percentuale di italiani che usano internet in maniera ‘frequente’ � vicina alla media europea, mentre la percentuale di utenti regolari (48%) � una delle pi� basse della Ue. La percentuale di coloro che non hanno mai utilizzato Internet (41%) �, invece, una delle pi� alte.
Per quanto riguarda l’adozione dei servizi Internet, le attivit� pi� popolari in Italia sono anche le pi� comuni a livello europeo anche se l’uso del commercio elettronico da parte dei consumatori � ancora molto basso (solo l’acquisto di biglietti – eTicketing – � abbastanza diffuso).
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La Ue segnala comunque che l’Italia ha registrato ‘significativi progressi’ nell’offerta di servizi di eGovernment e ora si trova ai primi posti nella Ue in termini di disponibilit� di servizi per imprese e cittadini. In crescita anche l’adozione di servizi di eGovernment interattivi da parte dei cittadini, grazie alla fornitura di servizi innovativi in settori importanti come sanit� e istruzione.
Restiamo tuttavia di gran lunga al di sotto della media Ue (al 23% contro il 41%) in parte a causa della presenza diffusa di reti private dedicate all’erogazione del servizio pubblico ai cittadini. L’adozione dei servizi resta comunque relativamente buona per il business, con l’84% delle imprese che utilizza servizi pubblici online.
“L’Italia – sottolinea quindi la Ue – non ha ancora adottato un’Agenda Nazionale digitale, ma ha adottato una decisione strategica importante in merito alla ripartizione della banda da 800 MHz alla banda larga mobile. Le autorit� nazionali stanno cercando di affrontare le ‘vecchie’ questioni di regolamentazione, come il calcolo del costo netto del servizio universale, la riorganizzazione delle frequenze per la radiodiffusione e la realizzazione di una regolamentazione sulla banda larga fissa in seguito alla seconda analisi di mercato, cercando allo stesso tempo di affrontare i problemi dei consumatori, in particolare introducendo un nuovo sistema per la valutazione della velocit� effettiva delle connessioni a banda larga fissa o intraprendendo azioni coercitive contro l’attivazione� di servizi non richiesti”.
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