Digital Agenda: la Commissione fa il punto. Italia prima tra i big Ue per rapporto investimenti-ricavi

di Alessandra Talarico |

La percentuale di italiani che non hanno mai utilizzato Internet (41%) � tuttavia una delle pi� alte in Europa, mentre nonostante i significativi progressi restiamo molto al di sotto della media Ue in termini di adozione dell'eGov.

Unione Europea


Neelie Kroes

La Commissione ha pubblicato oggi un quadro di valutazione per fare il punto sui progressi compiuti dagli Stati membri verso il raggiungimento degli obiettivi della Digital Agenda a un anno dal suo avvio.
Un bilancio, tutto sommato, positivo in particolare per quanto riguarda l�uso di internet che ha raggiunto una penetrazione del 65% della popolazione (l�obiettivo � raggiungere il 75% entro il 2015) – ma anche con molti punti ‘deludenti’, soprattutto riguardo la diffusione� delle nuove reti superveloci a banda larga che costituisce uno dei principali obiettivi dell�Agenda digitale, mentre si registrano progressi nel potenziamento delle reti esistenti in rame e su cavo.

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Positive le performance dell’Italia, che si conferma first player per la telefonia mobile e top performer per l�unbundling.

Nonostante un calo dei ricavi del 2,4%, sottolinea la Commissione, il livello degli investimenti sui ricavi rimane al di sopra della media europea (14,8% nel 2009, con una media UE del 12%). In questa classifica l�Italia si posiziona al primo posto tra Regno Unito, Francia, Germania e Spagna.

Il nostro Paese, inoltre, risulta essere� “uno dei pi� grandi mercati FTTH in Europa, con oltre 2,5 milioni di famiglie e 348 mila abbonati in fibra alla fine di dicembre 2010�, mentre� la penetrazione della banda larga fissa in Italia � cresciuta fino al 22% del gennaio 2011 (20,6% nel 2010), “sempre al di sotto della media europea (26,41%) ma con una penetrazione considerevole delle offerte double play che includono i servizi voce (13,01%, con una media Ue dell�11,79% nel luglio 2010)�.

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L’Italia, quindi, guida la classifica Ue in fatto di penetrazione della banda larga mobile (10,2% contro una media Ue del� 7,3%) e registra il livello di penetrazione pi� alto (154% nel 2009). Il traffico voce da cellulare, inoltre, risulta superiore a quello fisso (53,3% contro 47,7% nel 2009).

In relazione alla banda larga su piattaforme mobili, il Digital Scoreboard Ue indica ancora che � la penetrazione della banda larga mobile basata su carte dedicate ai servizi dati o su modem � stata dinamica (10,2% nel gennaio 2011, dal 6,7% del gennaio 2010) e il numero di utenti attivi – compresi gli smartphone- � quasi raddoppiato (circa 17 milioni nel gennaio 2011) cos� come il traffico dati (+82% nel 2010)�.
Per quanto riguarda l�apertura dell�ultimo miglio, che rimane il pi� comune prodotto d�accesso all�ingrosso per gli operatori alternativi. “l�Italia � uno dei primi Paesi Ue, con un numero di linee disaggregate pienamente attive pari a 3,7 milioni nel gennaio 2011�.
Riguardo, quindi, la possibilit� di cambiare operatore, si tratta di una pratica molto diffusa nel nostro Paese, dove a ottobre 2010 erano stati effettuati oltre 4,3 milioni di transazioni.

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Secondo gli indicatori della Ue, tuttavia, resta bassa la penetrazione della banda larga fissa: solo il 59% delle famiglie ha una connessione a Internet, ma l’83% delle connessioni � a banda larga, il che � un miglioramento significativo, anche se ancora inferiore alla media Ue dell’87%.

Leggermente migliore la situazione sul versante business: la banda larga � adottata dall’84% delle imprese, in linea con la media europea, cos� come per la banda larga wireless.

La percentuale di italiani che usano internet in maniera ‘frequente’ � vicina alla media europea, mentre la percentuale di utenti regolari (48%) � una delle pi� basse della Ue. La percentuale di coloro che non hanno mai utilizzato Internet (41%) �, invece, una delle pi� alte.

Per quanto riguarda l’adozione dei servizi Internet, le attivit� pi� popolari in Italia sono anche le pi� comuni a livello europeo anche se l’uso del commercio elettronico da parte dei consumatori � ancora molto basso (solo l’acquisto di biglietti – eTicketing – � abbastanza diffuso).

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La Ue segnala comunque che l’Italia ha registrato ‘significativi progressi’ nell’offerta di servizi di eGovernment e ora si trova ai primi posti nella Ue in termini di disponibilit� di servizi per imprese e cittadini. In crescita anche l’adozione di servizi di eGovernment interattivi da parte dei cittadini, grazie alla fornitura di servizi innovativi in settori importanti come sanit� e istruzione.

Restiamo tuttavia di gran lunga al di sotto della media Ue (al 23% contro il 41%) in parte a causa della presenza diffusa di reti private dedicate all’erogazione del servizio pubblico ai cittadini. L’adozione dei servizi resta comunque relativamente buona per il business, con l’84% delle imprese che utilizza servizi pubblici online.

“L’Italia – sottolinea quindi la Ue – non ha ancora adottato un’Agenda Nazionale digitale, ma ha adottato una decisione strategica importante in merito alla ripartizione della banda da 800 MHz alla banda larga mobile. Le autorit� nazionali stanno cercando di affrontare le ‘vecchie’ questioni di regolamentazione, come il calcolo del costo netto del servizio universale, la riorganizzazione delle frequenze per la radiodiffusione e la realizzazione di una regolamentazione sulla banda larga fissa in seguito alla seconda analisi di mercato, cercando allo stesso tempo di affrontare i problemi dei consumatori, in particolare introducendo un nuovo sistema per la valutazione della velocit� effettiva delle connessioni a banda larga fissa o intraprendendo azioni coercitive contro l’attivazione� di servizi non richiesti”.

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