Francia
I Paesi del G8 riuniti a Deauville hanno riconosciuto il ruolo dei governi nello sviluppo di internet, accanto a quello delle aziende e degli utenti, approvando una parte della Dichiarazione finale presentata dalla presidenza francese che garantisce il libero accesso di tutti alla rete.
Il testo adottato ieri sottolinea che “I governi, il settore privato, gli utenti e le altre parti interessante hanno tutti un ruolo da giocare per favorire un ambiente nel quale internet possa decollare in modo equilibrato”.
Per la prima volta, i Capi di Stato e di Governo hanno fissato dei principi fondamentali per la rete, tra cui la libertà, il rispetto della privacy e della proprietà intellettuale, la cyber-sicurezza e la protezione contro il crimine.
I Paesi del G8 hanno, in particolare, evidenziato la necessità di “varare norme e leggi nazionali per migliorare” la tutela della proprietà intellettuale e si sono impegnati a “prendere misure ferme” nei confronti di chi violerà le disposizioni.
Hanno anche ribadito l’importanza della “effettiva garanzia dei dati personali e della vita privata” e lanciato un appello a tutti gli attori di internet a “lottare contro l’uso del web per la tratta e lo sfruttamento sessuale dei bambini”.
Nel testo approvato i Paesi del G8 hanno anche indicato il ruolo di internet come “strumento di libertà ed emancipazione politica”.
“La censura o restrizione arbitraria dell’accesso a internet è incompatibile con gli obblighi internazionali degli Stati e del tutto inaccettabili”, si legge nel testo, mentre è invece necessario usare la rete come “strumento per la promozione dei diritti dell’uomo e della partecipazione democratica”.
Alla riunione erano presenti anche le più importanti web company mondiali, tra cui il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che dopo l’e-G8 di Parigi sono arrivati in Normandia per chiedere ai Capi di Stato e di Governo che venga garantito “il libero accesso al web”.
Nel corso della conferenza stampa, il presidente Nicolas Sarkozy ha parlato di “confronto molto interessante” su internet e annunciato che “si ripeterà ogni anno“, così come anche l’e-G8.
Sull’argomento internet il mondo si divide in due posizioni, da un lato c’è chi, come la Francia, sostiene la necessità di una maggiore regolamentazione del web, e dall’altro chi, come gli Stati Uniti, è a favore della massima libertà.
Zuckerberg, il giovane miliardario ventisettenne che deve la sua fortuna al social network più famoso del mondo, è stato la vedete di questi appuntamento francese.
Atteso come una grande star, per alcuni giorni ha rinunciato agli immancabili jeans, per indossare giacca e cravatta che però non sono bastati a fargli avere un atteggiamento rispettoso dell’etichetta.
Il fondatore di Facebook, ha stretto la mano, senza alzarsi, al Primo ministro britannico David Cameron. S’è invece alzato, subito dopo, per salutare il Capo di Governo canadese, Stephen Harper, su velato suggerimento del Ceo di Google, Eric Shmidt.
“Sono onorato d’essere qui“, ha detto Zuckerberg che ai giornalisti ha parlato di internet come di “uno strumento potente per dar voce alla gente”
Prima della riunione, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente Sarkozy hanno scambiato qualche battuta sul film ‘The Social Network’ che parla dell’ascesa di Zuckerberg e del successo di Facebook. La Merkel ha chiesto al giovane se s’era riconosciuto nel film e in quella parte che lo ha fatto apparire come uno studente che non esita a tradire gli amici per lanciare quella che diventerà la sua rete sociale.
‘I don’t like’, ha risposto Zuckerberg sorridendo, suscitando le risate dei presenti.
Prima dell’arrivo di Barack Obama, i suoi collaboratori si sono impegnati a far sparire due fax che rischiavano di apparire nelle foto, giusto dietro il presidente USA, e che sarebbero risultati anacronistici in una riunione internazionale dedicata al futuro di internet.
“Tutti sono stati d’accordo sulla necessità di garantire un accesso libero e aperto alla rete per ogni abitante del pianeta“, ha commentato alla stampa il presidente di Publicis, Maurice Lévy, organizzatore dell’e-G8.
“Dobbiamo proteggere la proprietà intellettuale ma non creare una situazione nella quale internet non passa svilupparsi”.
Lévy ha anche chiesto ai governi di “investire massicciamente” nella banda larga al fine di evitare che la quantità sempre più crescente di informazioni che circolano in rete possa “soffocare” il sistema.