Connected Tv: gli operatori raccolgono la sfida ma manca ancora una strategia definita

di Raffaella Natale |

Capablue consiglia ai broadcaster di usare modelli flessibili e soluzioni multipiattaforma.

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Connected Tv

La connected Tv ha bisogno di una strategia e anche subito. E’ quanto emerge da una Ricerca di Capablue che dà agli operatori chiare indicazioni sullo sviluppo di un mercato promettente fin dai suoi esordi ma che ha bisogno dei giusti modelli di business per decollare pienamente.
Secondo la società, specializzata nelle web Tv, il panorama audiovisivo si sta evolvendo velocemente e i broadcaster necessitano di un piano flessibile che gli consenta di accogliere l’evoluzione delle tecnologie, delle piattaforme e i nuovi bisogni dei consumatori.

Capablue crede fortemente che le soluzioni di Tv connessa, specie i video on demand, offrono ai fornitori di contenuti una distribuzione low cost, semplice e veloce, su più dispositivi come iPad o tablet, che non richiede investimenti individuali per lo sviluppo di applicazioni.

 

Gli operatori, sottolinea il Report, stanno verificando nuovi modelli come il pay per view (PPV) o i micro-pagamenti come opzione supplementare degli abbonamenti o in aggiunta alle entrate provenienti dalla pubblicità.

Tutto questo è fattibile grazie a sistemi di pagamento online integrati alle piattaforme di Tv connessa.

 

Inoltre la personalizzazione del video player offre una maggiore interazione con il telespettatore al quale possono essere sottoposte pubblicità mirate, ma anche una serie di altri servizi. Si stabilisce così una relazione diretta tra fornitori di contenuti e utenti che avvantaggia i broadcaster in termini di aumento del tempo di visione e quindi di potenziali ricavi.

Questo permette non solo di modernizzare il proprio brand, ma anche di acquisire nuovi clienti e sfruttare materiale di archivio di valore tangibile, oltre che di allargarsi ad altri mercati.

 

Tuttavia, sottolinea lo Studio, si percepisce che siamo di fronte a un mercato ancora frammentato dove non risulta chiaro quale sarà lo standard che si affermerà.

Accanto a questo va considerato che un ostacolo è rappresentato dalla mancanza di contenuti e dalla limitata ampiezza di banda che in alcune aree diminuisce notevolmente la qualità dei video offerti.

Ma, nonostante manchino dei modelli commerciali ben definiti, la Tv connessa rappresenta già una sfida che gli operatori intendono raccogliere. Al momento i player si stanno affidando a servizi gestiti da terzi, in grado di offrire un’unica soluzione multipiattaforma.

Per gli analisti, i broadcaster dovrebbero sbloccare in tempi rapidi la situazione e, fino ad allora, ricorrere a una strategia flessibile che permetta una penetrazione low cost e con investimenti a basso rischio.

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