Spagna
Il governo spagnolo ha approvato un Decreto che regolamenta l’assegnazione del Dividendo Digitale. In totale, verranno messi all’asta un totale di 310 MHz, che verranno destinati a servizi mobile broadband. Parte delle frequenze in gara provengono dalla banda 800 Mhz, attualmente in uso per la trasmissione di servizi in digitale terrestre. Il governo spera di raccogliere dalla gara una cifra pari ad almeno 1,5- 2 miliardi di euro. Una parte di questa verrà utilizzata per supportare il trasferimento dei servizi in Dtt su altre frequenze e per la conversione degli impianti di trasmissione esistenti. I vincitori del bando dovranno garantire, entro gennaio 2020, servizi broadband ad una velocità di almeno 30 Mbps al 90% della popolazione dei centri con meno di 5.000 abitanti. L’asta potrebbe svolgersi già in estate.
In Italia, intanto, l’Agcom ha approvato il provvedimento che definisce le procedure per l’assegnazione delle frequenze del dividendo digitale televisivo e delle altre frequenze disponibili per sistemi mobili a banda larga (Leggi Articolo Key4biz).
Il provvedimento – informa un comunicato – definisce le regole della più grande asta delle frequenze mai effettuata in Italia (poco meno di 300 MHz di banda) per i sistemi mobili. L’Autorità ha stabilito un valore di partenza per la gara coerente con l’obiettivo di un incasso di 2,4 miliardi di euro indicato dalla Legge di stabilità, elevabile all’esito dell’asta.
Il testo approvato dal Consiglio conferma le norme di sistema a beneficio di tutto il settore delle comunicazioni elettroniche mobili proposto in consultazione e apporta alcuni miglioramenti anche sulla base delle osservazioni fatte pervenire dai partecipanti alla consultazione.
Il provvedimento detta le linee guida per assegnare le frequenze nelle bande a 800, 1800, 2000 e 2600 MHz e per procedere al refarming della banda a 1800 MHz, oggi usata per il GSM, verso le più moderne tecnologie a banda larga quali LTE e Wimax. Il refarming della banda a 900 MHz e’ gia’ stato disciplinato dell’Autorita’ ed e’ gia iniziato. Vengono inoltre prorogate le licenze esistenti a 900 e 2100 MHz ai fini di una razionalizzazione del comparto radio mobile.
L’Agcom inoltre ha alleggerito il complesso degli oneri per gli aggiudicatari delle bande, pur mantenendo gli obiettivi prefissati in materia di promozione della concorrenza e di benefici per l’utenza. A tal fine, la proposta di copertura a carico degli aggiudicatari delle bande più pregiate a 800 MHz delle aree a digital divide, coincidenti con le zone meno densamente popolate del Paese, è resa più proporzionata e maggiormente efficace. Le aree da coprire sono infatti suddivise in elenchi associati a ciascun blocco di frequenze in gara e l’aggiudicatario di un blocco dovrà offrire, entro 5 anni, il servizio ad almeno il 75% dei comuni di ciascun elenco.
L’asta multifrequenza pone inoltre le condizioni per l’ingresso di eventuali nuovi competitori nel mercato mobile, prevedendo, tra l’altro, un tetto di banda massima assegnabile a ciascun concorrente pari a 25 MHz complessivi tra le bande a 800 e a 900 MHz.
La scorsa settimana, il Parlamento Ue ha approvato in prima lettura la relazione Hökmark dando così l’OK alla proposta di direttiva della Commissione Ue. Il provvedimento mira a fornire nell’Unione Europea la banda 800 MHz entro il 2013 e la diffusione di Internet senza fili anche a chi abita in zone remote. Un emendamento approvato consentirà ai governi nazionali di rimandare il raggiungimento di tali obiettivi al 2015 in caso di problemi di coordinamento con le frequenze di Paesi terzi.
La banda 800 MHz fa parte del dividendo digitale, cioè quelle radiofrequenze disponibili tramite un uso più efficiente dello spettro radio liberato con l’arrivo della televisione digitale terrestre. Il Parlamento chiede che siano messe a disposizione entro il 2015 bande di 1.5GHz e 2.3GHz e uno spettro radio per il traffico internet su telefonia mobile di almeno 1200MHz. Tutto ciò permetterà l’utilizzo di servizi di più alta qualità. Sul progetto di direttiva manca però ancora l’accordo tra Parlamento e Consiglio Ue: se ne discuterà il 27 maggio. “Confido in una discussione veloce e costruttiva tra Parlamento e Consiglio dei Ministri per una adozione definitiva della proposta entro il 2011″, ha dichiarato Neelie Kroes, commissario responsabile per l’Agenda Digitale europea.