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NGN: approvato regolamento per l’accesso. Agli operatori libertà di scegliere tra diverse tecnologie

Italia


E’ stato appena approvato all’unanimità dal Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, lo schema di regolamento relativo ai servizi di accesso alle reti di nuova generazione (NGN). La decisione, comunica l’Agcom, “fa seguito all’esito dell’approfondito confronto con il mercato sul precedente schema di provvedimento, approvato con delibera 1/11/CONS”.
Il testo del provvedimento verrà ora trasmesso alla Commissione europea e, in parallelo, sarà sottoposto ad una nuova consultazione pubblica nazionale al fine di consentire a tutti i soggetti interessati di esprimere osservazioni in merito agli elementi di novità rispetto agli orientamenti espressi nel testo che aveva formato oggetto della precedente delibera.
Il provvedimento predisposto dall’Autorità è ispirato a un approccio regolamentare innovativo, coerente con i principi cardine indicati dalla Commissione nella Raccomandazione sulle reti di nuova generazione e con gli indirizzi delineati o in via definizione negli altri Paesi europei. Il regolamento non vincola all’adozione di una soluzione architetturale predefinita, ma lascia agli operatori la libertà di scegliere tra varie possibili alternative. Lo schema che viene posto a consultazione pubblica, spiega Agcom, “ ha peraltro il carattere di proposta aperta, alla quale tutti i soggetti potranno dare un contributo migliorativo.
 

La regolamentazione dei servizi sulle reti in fibra ottica, sottolinea l’Autorità in una nota, “richiede un esercizio regolatorio molto complesso in quanto, a differenza delle regole per il rame, riguarda una rete ancora da realizzare. La tutela della concorrenza e di una rete aperta (regolamentazione concorrenziale) si deve così coniugare necessariamente con il tema degli incentivi agli investimenti (regolamentazione incentivante)”.
La nuova proposta di regolamentazione dei servizi NGA offerti da Telecom Italia, sottolinea il comunicato dell’Agcom, “consiste di una combinazione di rimedi attivi e passivi che pone l’Italia nel segno delle best practices europee, utilizzando strumenti introdotti in diversi Stati membri, opportunamente contestualizzati con le dinamiche di mercato del nostro Paese”.

Le nuove regole, conclude l’Agcom, “sono state predisposte per garantire un elevato grado di apertura della rete, indipendentemente dalle scelte dell’incumbent in merito alla tecnologia ed all’architettura di rete; per consentire – quindi – la realizzazione di reti alternative (o parallele) secondo diverse soluzioni architetturali (P2P, GPON o miste); per permettere agli operatori alternativi di scegliere la migliore soluzione per offrire servizi di accesso a seconda del proprio livello di infrastrutturazione (ladder of investment); per facilitare l’implementazione di servizi retail supportati da livelli differenziati di qualità del servizio e, infine, per favorire il coinvestimento nella realizzazione delle nuove reti, in particolare delle infrastrutture passive e del cablaggio, per promuovere la realizzazione di reti parallele e/o ridurre il rischio di investimento, specialmente nelle aree meno profittevoli”.

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