Digital Economy Forum: assenza di istituzioni e politica italiane. Per l’ambasciatore David Thorne, ‘Internet spinge l’economia’

di Raffaella Natale |

Agenda dell'evento deludente per l'assenza di decisori. Scontata la mission a sostegno delle imprese americane che operano in Italia.

Italia


David Thorne

Internet spinge l’economia, fa crescere Pil e occupazione. In Italia si deve rischiare di più. Ad affermarlo è l’ambasciatore Usa in Italia David Thorne, aprendo i lavori del Digital Economy Forum, una due giorni sul tema delle nuove tecnologie che si svolge a Venezia, con la partecipazione di rappresentanti delle maggiori aziende internazionali del settore, banche e istituzioni pubbliche. Un appuntamento che lo stesso ambasciatore ha voluto e curato personalmente come grande estimatore e promotore delle nuove tecnologie.

Sono le PMI, ha aggiunto Thorne, quelle che possono trarre maggiore giovamento dall’uso di internet per i loro affari.

“Le tecnologie digitali – ha spiegato in un breve intervento – creano un ecosistema di business più efficiente e si adattano perfettamente alle piccole e medie imprese che rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana. Internet permette alle aziende di espandersi sul mercato e di aumentare i profitti, mentre il cloud computing può aiutarle a ridurre i costi e migliorare le capacità tecniche. Nel campo del digitale l’Italia ha un grande potenziale che dovrebbe essere incoraggiato per incentivare la crescita delle aziende già esistenti e fornire un terreno fertile per le nuove start up”.

 

Tuttavia, secondo Thorne, “la direzione non sarà indicata dal governo, ma dagli stessi imprenditori che troveranno spontaneamente la strada e il meccanismo proprio attraverso internet”.

A riguardo, ha detto anche che “in America non è stato il governo a spingere l’economia digitale. Sì, il nostro governo ha aiutato il mercato investendo nella banda larga, ma anche da noi l’innovazione è partita dagli imprenditori. Noi americani abbiamo investito, ora però succede anche in Europa, a Londra, ad esempio, e in altri paesi, succederà anche in Italia”.

 

Per Thorne e altri esperti, come Alec Ross, consigliere per l’innovazione del segretario di Stato americano Hillary Clinton, occorre rischiare di più. In Italia questa cultura del rischio, come ha osservato lo stesso ambasciatore, deve crescere ancora. “Incoraggiare le nuove tecnologie può spingere l’economia italiana. C’è un legame tra uso di internet, crescita dell’innovazione, crescita di Pil e occupazione”.

 

All’evento, che si chiuderà oggi, partecipano aziende internazionali, colossi dell’hi-tech e di internet, start-up innovative, grandi banche e istituzioni pubbliche. Due giorni di incontri per mettere in risalto i diversi strumenti digitali che possono aiutare le imprese a crescere, raggiungere nuovi mercati e produrre innovazione. L’obiettivo dell’iniziativa è evidenziare i vantaggi delle nuove tecnologie e di una rete più aperta e incoraggiarne l’uso a favore dell’imprenditoria in Italia.

 

Thorne s’è soffermato anche sui rapporti tra politica e nuovi media. In tempo di campagna elettorale è interessante cogliere le differenze tra la nostra campagna, basata essenzialmente su vecchi sistemi in cui è fondamentale l’uso della televisione, e la campagna elettorale Usa. Barack Obama è stato eletto grazie a internet.

L’ambasciatore ha spiegato queste differenze: “La campagna elettorale americana, basata su internet, ha completamente cambiato l’atmosfera dell’ecosistema del politico americano. Qui in Italia penso ad esempi come quello di Matteo Renzi, sindaco di Firenze che ha fatto largo uso della rete per la sua elezione, o del governatore della Puglia Nichi Vendola. Questi esempi dimostrano che i vecchi sistemi si possono superare. Penso che sia necessario, come abbiamo visto nella campagna elettorale americana, l’uso complementare di Internet e televisione”.

 

Per Thorne, si deve, infatti, comparire in televisione, ma serve internet per far circolare le notizie ovunque, e soprattutto dare la possibilità agli elettori di cercare contatti diretti con i politici. Ha allargato il ragionamento al concetto di democrazia in generale, agganciandosi all’esplosione di libertà espressa anche tragicamente dai paesi del Nord Africa: “Senza la libertà non c’è democrazia, i movimenti democratici sono fondati sulla libertà. Poi c’è sempre un po’ di caos, specialmente in quei paesi dove la libertà non c’è”.

Ma grazie a internet, secondo l’ambasciatore, ogni barriera, ogni tirannide può essere superata e vinta.

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