Agenda digitale: 30 progetti Ue per aiutare gli internauti a tradurre informazioni in altre lingue

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Oltre metà degli internauti europei usa una lingua straniera per navigare.

Unione Europea


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L’ultima inchiesta paneuropea Eurobarometro rivela che sul web il 90% degli internauti europei preferisce consultare siti web nella propria lingua mentre il 55% usa una lingua diversa almeno occasionalmente. Il 44% dei navigatori europei ritiene tuttavia di non reperire le informazioni ricercate perché le pagine web non sono in una lingua comprensibile, mentre solo il 18% effettua acquisti online in una lingua straniera. I risultati sottolineano l’esigenza di investire in strumenti per la traduzione online, in modo che gli internauti europei non siano ostacolati nel reperimento di informazioni o prodotti online perché non posseggono le competenze linguistiche necessarie.

Attualmente la Commissione europea gestisce 30 diversi progetti di ricerca incentrati sull’interfaccia linguistica e il contenuto digitale, finanziati per mezzo di 67 milioni di euro, mentre ai nuovi progetti presentati quest’anno saranno assegnati 50 milioni di euro supplementari. Uno degli obiettivi dell’Agenda digitale europea è garantire a tutti i cittadini una maggiore accessibilità ai contenuti della rete.

 

Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dell’Agenda digitale, ha dichiarato: “Se vogliamo davvero che tutti i cittadini europei possano accedere al digitale, dobbiamo essere certi che possano comprendere i contenuti che cercano sul web. Stiamo sviluppando nuove tecnologie in grado di aiutare le persone che non capiscono una lingua straniera”.

 

Il sondaggio mostra che, nonostante online si trovi un ingente quantitativo di contenuti di qualità, non tutti possono usufruirne equamente, a causa delle diverse competenze linguistiche. In media un internauta su due nei 23 Stati membri usa una lingua diversa dalla propria lingua materna per leggere online. Questo dato nasconde però importanti variazioni poiché fra il 90% e il 93% dei greci, sloveni, lussemburghesi, maltesi e ciprioti ha indicato di avvalersi di altre lingue durante la navigazione, mentre solo il 9% dei cittadini britannici, l’11% degli irlandesi, il 23% dei cechi e il 25% degli italiani ha dichiarato fare lo stesso.

 

Il sondaggio conferma che l’inglese è la lingua più usata quando si tratta di leggere e fruire di contenuti in rete in una lingua diversa dalla propria: nell’UE quasi la metà degli internauti, ossia il 48%, usa l’inglese almeno occasionalmente, mentre lo spagnolo, il tedesco e il francese sarebbero utilizzati dal 4-6% degli utenti. Anche in questo caso la realtà negli Stati membri è estremamente varia: il 90% degli utilizzatori di internet a Cipro, il 97% a Malta e l’85% in Grecia e Svezia consulta siti in inglese se le informazioni non sono disponibili nella loro lingua, ma lo stesso fanno solo il 35% degli italiani, il 45% dei lettoni, il 47% dei rumeni e il 50% dei francesi. D’altra parte i lussemburghesi preferiscono usare il francese nel 67% dei casi e il tedesco nel 63% rispetto al 55% che preferisce l’inglese. Nel Regno Unito e in Irlanda, dove pochi internauti hanno affermato di usare una seconda lingua, il francese risulta la lingua straniera più usata per leggere e consultare contenuti in rete, rispettivamente nel 9% e 7% dei casi.

 

La maggior parte delle persone si trova a usare un’altra lingua per cercare informazioni (81%), ma il 62% se ne avvale nelle relazioni sociali, solitamente per comunicare online con gli amici o per motivi professionali (52%).

Ben il 44% dei partecipanti ritiene di non reperire informazioni importanti perché le pagine web sono in una lingua a loro non comprensibile: questo è il caso dei greci (60%), degli spagnoli (58%) e dei portoghesi (56%).

 

Gli acquisti online sono un’occasione in cui gli internauti preferiscono usare la propria lingua. Solo il 18% degli utenti di internet nell’UE effettua acquisti in rete in una lingua diversa frequentemente o sempre e il 42% dichiara di non acquistare mai in una lingua diversa dalla propria. Usa inoltre le lingue straniere per gli acquisti in rete il 61% gli uomini, mentre le donne si attestano al 51%.

 

Mentre quasi nove partecipanti su dieci, ossia l’88%, ritengono che tutti i siti web prodotti nel loro paese dovrebbero usare le lingue nazionali ufficiali, circa otto su dieci (81%) pensano tuttavia che tali siti web dovrebbero anche presentare versioni in altre lingue.

 

Attualmente la Commissione gestisce 30 progetti di ricerca e innovazione volti a promuovere le tecnologie del linguaggio destinate ad aiutare gli utenti di internet ad accedere alle informazioni in altre lingue. A titolo di esempio, il progetto iTRANSLATE4 sta sviluppando il primo portale internet che offre accesso a traduzioni online gratis fra oltre 50 lingue europee e mondiali, consentendo nel contempo agli utenti di confrontare i diversi risultati delle traduzioni ottenuti con gli strumenti più noti, quali Google, Bing, Systran, Trident o Linguatec. Il contributo dell’UE a questo progetto è pari a 2 milioni di euro.

 

Un ulteriore progresso delle tecnologie del linguaggio esige un’ampia collaborazione e un dialogo continuo fra l’industria, i ricercatori, il settore pubblico e i cittadini. Il progetto META-NET, finanziato dall’UE con 6 milioni di euro, sta sviluppando un’alleanza tecnologica per un’Europa plurilingue e annovera già oltre 200 membri.

 

La prima indagine Eurobarometro dal titolo “Le preferenze linguistiche degli internauti” è stata condotta nel gennaio 2011. Il campione consta di 500 utilizzatori di internet in ciascuno Stato membro. Sono stati intervistati complessivamente 13.500 partecipanti.

Le tecnologie del linguaggio sono impiegate in un’ampia gamma di applicazioni quali gli strumenti di traduzione automatica, svariati tipi di sistemi di dialogo, motori di ricerca web sofisticati, la ricerca automatica e la sintesi di informazioni, ecc. Tali tecnologie dispongono del potenziale per rendere accessibile e fruibile a tutti il contenuto online, riducendo i costi per le aziende grazie a un’accresciuta efficienza di talune fasi del lavoro e aiutando a creare il mercato digitale europeo.

 

 

Per maggiori informazioni:

 

Le preferenze linguistiche degli internauti

di Eurobarometro

 

Public Opinion

 

ICT Research in FP7

 

Agenda digitale

 

Sito internet di Neelie Kroes

 

Neelie Kroes su Twitter

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