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Editoria: da Yudu la ‘soluzione’ per non pagare il 30% ad Apple

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Gli editori potrebbero aver trovato la soluzione per non pagare la commissione del 30% imposta da Apple per far scaricare l’app che consente la lettura dei giornali su iPad e iPhone.

Se fosse vero, questo servizio, proposto dalla britannica Yudu, porrebbe fine alla spinosa questione che ha mobilitato anche la Federal Trade Commission e la Commissione Ue sul servizio imposto dalla società di Cupertino per gli abbonamenti online a riviste e quotidiani (Leggi Articolo Key4biz).

Il sistema di pagamento pensato da Apple è molto semplice da usare e questo va a vantaggio del cliente che con pochi click riesce a scaricare l’applicazione. Ma proibisce alle società di media di poter offrire gli abbonamenti fuori dalla propria piattaforma a prezzi più vantaggiosi o di linkare ad altri servizi esterni di pagamento. Molti editori hanno contestato questa pratica ma altri invece hanno accettato le nuove condizioni, tra cui Time , Hearst Magazines e The Telegraph.

Secondo Eric Goldman, direttore dell’High Tech Law Institute dell’Università di Santa Clara, questa clausola, che “appare così aggressiva” verso gli altri competitor, potrebbe essere vista dall’Autorità antitrust come pratica anticoncorrenziale.

Yudu, il cui tool online di pubblicazione consente alle aziende di adattare i loro contenuti a tablet, smartphone ed eReader come il Kindle di Amazon, ha detto che Apple ritiene il servizio compatibile con termini e condizioni del proprio modello di abbonamento.

Anche se finora non è stato possibile avere una conferma in merito da parte della società di Steve Jobs.

Il doppio sistema di sottoscrizione presentato da Yudu, che tra i suoi clienti annovera Reader’s Digest ed Haymarket, permetterà agli utenti che possiedono dispositivi marchiati Apple di potersi abbonare anche direttamente sui siti degli editori e non passare quindi obbligatoriamente attraverso l’App Store.Questo servizio si aggiungerà alle applicazioni già presenti nel negozio online del gruppo.

Apple, che ha alle spalle una lunga storia di controversie con le media company, ha recentemente imposto le nuove regole per ‘costringere’ gli editori a passare attraverso l’App Store, garantendosi l’incasso del 30% su ogni abbonamento e le pregiate informazioni sui dati dei clienti. Su quest’ultimo aspetto la disputa s’è accesa ancora di più. Intanto perché avere accesso a queste informazioni consente di proporre pubblicità mirate e poi perché sono sempre state usate dagli editori per fidelizzare i propri clienti.

Il gruppo di Jobs ha anche bloccato l’applicazione per eBook di Sony che avrebbe permesso agli utenti di leggere i libri digitali venduti nel proprio store online anche sugli iPhone. Apple infatti vende nel proprio iBookstore gli eBook per iPhone e iPad.

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