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Agenda digitale: gara a 6 nelle tecnologie emergenti e future. In palio 100 mln per 10 anni

Unione Europea


La Commissione europea ha annunciato oggi, in occasione della conferenza-mostra FET11 a Budapest, i sei progetti selezionati nel settore della ricerca sulle tecnologie emergenti e future (TEF) tra i quali saranno scelti i due vincitori. I sei concorrenti riceveranno ciascuno circa 1,5 milioni di euro per perfezionare il proprio progetto nel corso di un anno, al termine del quale solo due saranno selezionati. Queste iniziative faro mirano a compiere grandi progressi nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), tali da permettere di risolvere alcune delle problematiche più gravi della società.

Le due iniziative selezionate per il finanziamento a lungo termine saranno portate avanti per 10 anni e riceveranno ciascuna fino a 100 milioni di euro l’anno.

I finalisti sono:

FuturICT, acceleratore di conoscenze e sistema di gestione delle crisi: le tecnologie ICT consentono di analizzare enormi quantità di dati e situazioni complesse al fine di prevedere meglio le catastrofi naturali o di gestire e reagire alle catastrofi causate dall’uomo che superano i confini nazionali o dei continenti.
Scienza e tecnologie del grafene per l’ICT e oltre: il grafene è un nuovo materiale messo a punto con manipolazione su scala atomica e molecolare, che potrebbe sostituire il silicone come materiale “miracoloso” del XXI secolo.
Angeli custodi per un pianeta più intelligente: si tratta di minuscoli dispositivi, senza batterie, che agiscono come assistenti personali autonomi e che possono rilevare, calcolare e comunicare, anche all’interno del nostro sistema sanguigno.
Il progetto “cervello umano”: comprendendo il funzionamento del cervello umano, le conoscenze che ne derivano o i concetti che ad esso si ispirano possono essere applicati alle architetture informatiche, alla neuroscienza e alla medicina.
Il futuro informatico della medicina: grazie alle tecnologie digitali è possibile fornire trattamenti medici personalizzati basati sui dati molecolari, fisiologici e anatomici raccolti presso i singoli pazienti ed elaborati sulla base di conoscenze mediche integrate a livello mondiale.
Robot di compagnia: si tratta di robot intelligenti, morbidi, dotati di capacità percettive, cognitive ed emozionali molto sviluppate e che possono aiutare le persone, cambiando così radicalmente le modalità di interazione tra l’uomo e le macchine.

Per aprire nuove strade, i partecipanti al progetto faro TEF dovranno andare oltre le ricerche tradizionali nel settore dell’ICT e collaborare con specialisti di altri ambiti, come la scienza medica, la scienza dei materiali, le neuroscienze e la neuro-robotica.
Le proposte dovranno anche combinare le risorse fornite dal programma quadro di ricerca dell’UE. A titolo di confronto, un’iniziativa precedente volta a mappare l’intero genoma umano ha coinvolto centinata di scienziati in tutto il mondo per oltre 13 anni, con un costo di oltre 3 miliardi di dollari (circa 2,1 miliardi di euro). I progetti faro TEF affrontano problematiche di pari portata che hanno benefici potenziali altrettanto impressionanti.
 

Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dell’Agenda digitale, ha dichiarato: “I finalisti annunciati oggi gettano le basi dell’innovazione di domani. In Europa si trovano alcuni dei migliori ricercatori a livello mondiale nel settore affascinante e stimolante delle tecnologie emergenti e future. Unendo le forze per affrontare le sfide maggiori, i finanziamenti europei, nazionali e regionali possono permettere di raggiungere innovazioni tali da consentire di affrontare problemi come le malattie neurodegenerative o i cambiamenti climatici.”

Il programma “Tecnologie emergenti e future” è stato lanciato nel 1989 ed è finanziato a titolo del Settimo programma quadro della Ue (7° PQ) con un bilancio complessivo che per il periodo 2010-2013 si attesta a 500 milioni di euro.

 

Tre recenti Premi Nobel — Theodor Hänsch, Albert Fert e Peter Grünberg — hanno preso parte a progetti di ricerca finanziati dal TEF.

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