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Lo sport è il mercato del futuro: piattaforme Tv e web i media più usati dagli italiani

Europa


In Europa giovani e i giovanissimi costituiranno il più significativo target di consumatori di contenuti sportivi nei prossimi 10 anni. Si tratta per lo più di individui “appassionati” che intendono consumare lo sport con una frequenza molto elevata e attraverso diverse piattaforme e canali tra cui spiccano la tv e il web.

Lo rileva un’indagine svolta da Havas Sports & Entertainment su più di 2.000 individui della fascia 12-35 anni, ubicati nei 5 Paesi chiave per lo sport nel vecchio continente (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna).

Già oggi il 7% del campione – in particolare nella fascia 21-30 anni – si considera superfan, cioè segue quotidianamente lo sport attraverso tutte le 5 piattaforme testate – tv, web, giornali, radio, mobile -, il 72% controlla

le news sulla propria squadra o sugli eventi preferiti almeno una volta al giorno e il 58% pensa che il proprio consumo di sport aumenterà nei prossimi 10 anni.

Attualmente quasi il 98% degli appassionati di sport guarda contenuti sportivi in tv, il 57% di questi, quotidianamente. Il fatto che già oggi oltre il 58% utilizzi una tv in Hd e oltre il 65% ne possiede una o abbia pensato di acquistarla, significa che le nuove piattaforme tv – e tra queste anche il 3D e la tv via internet – contribuiscono a mantenere gli spettatori fedeli al mezzo. L’unico medium in grado di competere è il web, che attira circa il 53% di fan sportivi ogni giorno, mentre per carta stampata e radiofonia, oggi rispettivamente al 3° e 4° posto tra le piattaforme preferite, il futuro non sembra così roseo. Infatti quasi il 70% del campione ha dichiarato di volerne ridurre (o al massimo mantenere) l’utilizzo nei prossimi 10 anni. Questo si combina con il fatto che il 99% degli appassionati di sport che già usano internet e telefono mobile affermano che accederanno ai contenuti attraverso queste piattaforme più frequentemente nel corso dei prossimi 10 anni.

Tra i 5 mercati analizzati, quello italiano vanta la percentuale più elevata di “fanatici” (8,8%), ed è il più attivo online con l’80% dei nostri giovani connazionali che accede ai contenuti sportivi via web ogni settimana, frequentando soprattutto i siti ufficiali delle squadre del cuore. Il mezzo principe rimane comunque la tv (‘89%), seguito dai quotidiani (70%), dalla radiofonia (66%) e dal mobile (40%). L’Italia è anche al comando per la percentuale di fan che visitano i social media del mondo dello sport (sono inclusi profili Facebook ufficiali e non e blog), mentre è al terzo posto per l’uso di Twitter.

Nel complesso, lo sfruttamento delle potenzialità dei social media presenta ancora grandi margini di sviluppo in Europa. Infatti meno del 26% del campione utilizza Facebook o Twitter per controllare le news sulla propria squadra o sui propri atleti preferiti. Solo il 15% visita le Facebook fan page ufficiali, mentre solo il 14% legge i blog e solo il 9% segue personaggi sportivi e competizioni via Twitter. Gli appassionati di sport che sottoscrivono Facebook e Twitter lo fanno per due ragioni principali, per interagire con gli altri tifosi e per accedere a notizie e informazioni immediate.

Per quanto riguarda infine le Olimpiadi di Londra 2012, il 94% degli italiani ha dichiarato che intende seguirle. Alla domanda su quali sono le tecnologie in grado di migliorare la visione di questo evento, il 49% del campione ha scelto la tv in 3D, mentre il 36% ha optato per la tv in Hd.

“Lo sport è un veicolo ideale per le aziende che vogliano veicolare il loro messaggio di marca ad un pubblico molto ampio, ma profilato – ha sottolineato Alessandro Mandelli, Ceo di Havas Mediacerto, in un mondo dove l’utilizzo dei media è sempre più frammentato, gli investitori per far fruttare i loro investimenti devono inseguire i contenuti in una molteplicità di contesti. Questo è un esercizio molto delicato: il rischio è di deteriorare il ROI. Per questo motivo noi di Havas Media abbiamo lanciato numerose iniziative per comprendere a fondo le dinamiche del consumatore, il quale passa dalla tv generalista a Twitter, da Facebook agli eventi dal vivo. L’obiettivo è garantire ai nostri clienti strategie di comunicazione dove le sponsorizzazioni generino un ritorno sull’investimento ai massimi livelli del mercato”.

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