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Musica online: la battaglia si sposta sulla nuvola, ma Google potrebbe allearsi con Spotify

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La battaglia della musica online si sposta sulla nuvola. Dopo il ‘Cloud Drive‘ lanciato da Amazon il mese scorso (leggi articolo), anche Apple e Google vogliono proporre un servizio di musica ‘in the cloud’, per permettere ai propri utenti di ascoltare la loro libreria musicale da qualsiasi dispositivo connesso a internet.

Apple, secondo i siti web CNet e All Things Digital, avrebbe completato il lavoro sul proprio servizio di streaming e starebbe per firmare accordi con almeno due delle principali etichette discografiche mondiali, tra cui la Warner Music. Ma è dal 2009, da quando il gruppo di Cupertino ha acquisito il sito musicale Lala.com, che si vocifera di un lancio di un servizio in streaming targato Apple.
Anche Google, secondo gli addetti ai lavori, sarebbe in trattative con le major in vista del prossimo lancio di un servizio cloud, dopo l’acquisizione di diverse start up del settore, come PushLife o Simplify Media. Trattative molto complicate, a quanto pare, e che hanno costretto il gruppo di Mountain View a rimandare più volte il lancio di Google Music.

Google, però, avrebbe anche un asso nella manica: secondo il sito CNet, nel caso fallissero le trattative, Google avrebbe già avvisato le case discografiche di essere pronto a siglare un accordo con Spotify, uno dei principali siti di streaming, con sede in Svezia ma con l’ambizione di espandersi oltreoceano.

Secondo il sito, tuttavia, Spotify avrebbe negato contatti con Google, che quindi starebbe solo tentando di fare pressioni sulle major per ottenere condizioni più vantaggiose.

Dato che ormai, tra Apple e Google  non si tratta più di arrivare primi – entrambi sono stati battuti sul tempo da Amazon – le due società sperano di offrire un servizio più completo, anche perchè quello di Amazon è stato lanciato senza chiedere niente agli aventi diritto e Sony non l’ha presa benissimo (leggi articolo).

Tutto sta, ora, a guadagnare il placet delle major, che spesso e volentieri, in passato, hanno avuto da ridire sulle strategie dei due gruppi nel settore.

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