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Il senatore Al Franken pretende risposte da Apple, dopo che alcuni ricercatori hanno rivelato l’esistenza di un file segreto sull’iPhone che conserva tutti i dati sulla posizione degli utenti senza il loro consenso e li trasferisce anche su qualsiasi dispositivo usato per la sincronizzazione. Le informazioni stipate nel file – comparso contestualmente al sistema operativo iOs 4 – riguardano la posizione geografica degli utenti (latitudine, longitudine, e così via) e sono memorizzate ‘in chiaro’. E’ quindi molto facile accedervi.
L’annuncio ha spinto il senatore a scrivere una lettera di due pagine a Steve Jobs per chiedere spiegazioni sul perchè queste informazioni – memorizzate anche 100 volte al giorno per ogni utente – vengano collezionate e a quale scopo.
“Quello che preoccupa di più – afferma Franken – è che questo file non è crittografato ed conservato sull’iPhone, sull’iPad e su qualunque PC utilizzato per fare un backup delle informazioni”.
Dal momento che questi dati sono conservati su dispositivi diversi e in chiaro, chiunque ritrovi un dispositivo andato perso o abbia accesso a un computer utilizzato per la sincronizzazione delle informazioni, può facilmente ricostruire con precisione gli spostamenti dell’utente, la posizione geografica della sua abitazione, il medico che lo ha in cura, la scuola dei figli, i viaggi che ha fatto nell’ultimo mese o addirittura nell’ultimo anno.
“E’ anche del tutto plausibile che una persona malintenzionata crei un virus per accedere a questi dati”, spiega ancora Franken nella lettera, sottolineando che il 13% dei 108 milioni di iPhone e dei 19 milioni di iPad venduti è utilizzato da minori, sebbene molti di questi dispositivi non siano stati aggiornati al sistema operativo iOs 4.
“Ci sono infiniti modi per violare queste informazioni e ciò espone a pericoli inimmaginabili i milioni di bambini e ragazzi che usano l’iPhone o l’iPad”, continua il senatore che chiede a Apple di rispondere alle sue domande sul perchè questi dati vengano collezionati, sulla frequenza con cui vengono memorizzati, sulla precisione dei dati sul posizionamento, sul perchè i dati vengano memorizzati in chiaro, sul perchè Apple non si sia preoccupata di informare i suoi clienti o di chiedere il consenso e su chi abbia accesso a queste informazioni.
Per molti sostenitori della privacy, la conservazione dei dati senza il consenso degli utenti rappresenta una chiara violazione: “La raccolta in segreto delle informazioni dei dati relativi all’ubicazione supera il confine della privacy”, ha affermato Marc Rotenberg dell’Electronic Privacy Information Center.
Altri osservatori, tra cui Tim O’Reilly di O’Reilly Media, sostengono che la scoperta del file nascosto “rappresenta un ulteriore segno di come i dispositivi stiano collezionando dati su di noi e di come potrebbero condividerli con altri. E’ il futuro – ha affermato – e dobbiamo iniziare a capire come affrontarlo”.
Apple, che sarebbe stata contattata dai ricercatori per avere maggiori informazioni sulla questione, non ha fornito risposte. Al di là delle reali implicazioni per la violazione della privacy, non si tratta certo di buona pubblicità per il gruppo, che ha comunque appena presentato risultati stellari, grazie al continuo successo dei suoi prodotti.