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BlackBerry: Emirati Arabi rompono tregua con RIM. Nuove restrizioni in vista?

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Gli Emirati Arabi potrebbero imporre nuove restrizioni all’uso del BlackBerry. Anche se la Telecommunications Regulatory Authority non ha ancora annunciato pubblicamente le restrizioni, Etisalat – la compagnia telefonica statale degli Emirati Arabi – ha informato gli utenti che dal prossimo 30 aprile solo le aziende con più di 20 account e una licenza commerciale valida potranno utilizzare i servizi enterprise del BlackBerry, che permettono agli utenti di crittografare la posta elettronica.

Anche Du, una compagnia telefonica locale controllata dal governo, ha reso toto di aver ‘aderito alle richieste’ di limitare l’uso dei server enterprise.

L’Autorità di regolazione non ha menzionato nuove regole per i servizi enterprise, sottolineando che i servizi email, internet e di messaging potranno continuare a essere utilizzati.

“Qualsiasi dubbio sarà chiarito questa settimana con gli operatori interessati”, ha comunicato la Telecommunications Regulatory Authority.

La contrapposizione tra la canadese RIM e gli Emirati Arabi sembrava essere stata archiviata a ottobre dello scorso anno, quando il governo aveva informato di essere giunto a un accordo che avrebbe evitato il blocco dei servizi , in quanto ‘in linea con le leggi’ del paese.

A differenza di altri smartphone, il BlackBerry è più difficile da intercettare e sono molti i governi – dall’Arabia Saudita al Bahrain e all’India – che hanno espresso preoccupazione per come le informazioni vengono gestite da RIM e per l’impossibilità di decrittare i messaggi. Fattore che darebbe un’arma in più ai terroristi, ma sul quale il Blackberry ha costruito la sua fortuna tra i manager di tutto il mondo: grazie alla cifratura Advanced Encryption Standard (AES) o Triple Data Encryption Standard (Triple DES), le eMail e gli altri dati rimangono infatti cifrati durante tutto il tragitto tra lo smartphone e il BlackBerry Enterprise Server.

I server che smistano le comunicazioni sono situati in Canada, Gran Bretagna e Stati Uniti ma sono sempre più numerosi i governi – Emirati Arabi, Libano, Indonesia, Algeria – che stanno chiedendo di avere dei server sul loro territorio, così da avere pieno accesso ai dati.
E non sono solo i paesi più conservatori ad aver espresso riserve sul dispositivo: anche gli Usa, nei giorni scorsi, hanno manifestato l’intenzione di mettere a punto nuovi strumenti in grado di controllare anche i messaggi criptati trasmessi attraverso i nuovi mezzi di comunicazione – dal BlackBerry a Facebook e Skype – se questa eventualità fosse richiesta dalle autorità.

RIM, dal canto suo, ha fatto sapere che “…qualsiasi potenziale politica relativa ai server aziendali negli EAU sarebbe da considerare una strategia di settore….che si applicherebbe a tutti i fornitori di soluzioni enterprise”.

Negli Emirati arabi, RIM conta circa un milione di utenti. La società ha reso noto di non aver ricevuto comunicazioni riguardo nuove regole che, se imposte davvero, potrebbero causare molto malcontento.

La mossa del governo, secondo l’analista Simon Simonian, è stata pensata per limitare il servizio alle aziende che possono provare la legittimità del loro business attraverso la loro licenza commerciale.

“Visto tutto ciò che sta accadendo nel paese da un anno a questa parte e le preoccupazioni per la sicurezza, non ne sono sorpreso”, ha affermato.

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