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Il terremoto in Giappone e l’avvento dei tablet hanno contribuito al primo declino delle vendite di Pc dalla fine della recente recessione. Lo rivelano i recenti report di IDC e Gartner: secondo il Pc tracker report di IDC, nonostante la ripresa dell’economia globale, le vendite di computer sono scese del 3,2% al primo trimestre, a quota 80,5 milioni di unità. Secondo Gartner, invece, il declino è un po’ più contenuto – all’1,1% – per un totale di 84,3 milioni di unità consegnate al primo trimestre.
Secondo entrambe le società di ricerca, il sisma in Giappone e le sommosse in Medio Oriente e Nord Africa hanno svolto un ruolo centrale in questo calo: in Giappone, secondo i dati IDC, le vendite di Pc sono scese del 15,9% nel primo trimestre rispetto a un anno fa. Il terremoto dell’11 marzo ha causato infatti il blocco dell’economia del paese, visti i notevoli danni causati alle infrastrutture produttive, il razionamento dell’energia elettrica e le difficoltà di approvvigionamento.
“Anche se le conseguenze a lungo termine degli eventi in Medio Oriente e in Giappone non sono ancora chiare, questi saranno sicuramente i fattori che influenzeranno maggiormente le performance del mercato nel breve periodo”, ha spiegato l’analista IDC Jay Chou.
Negli Usa, le spedizioni sono scese del 10% a causa di un rallentamento del trend di sostituzione dei vecchi Pc e della crescita dei tablet nelle preferenze dei consumatori, mentre nell’area EMEA, secondo Gartner, le vendite si sono attestate a quota 26 milioni, in calo del 2,8%.
“Le difficoltà negli Usa e nel resto del mondo continueranno nel prossimo trimestre, ma la situazione dovrebbe migliorare nella seconda metà dell’anno”, ha spiegato ancora Bob O’Donnell di IDC, secondo cui, nonostante la forte tentazione di attribuire ai tablet la colpa del declino del mercato Pc, “ci sono molti altri fattori da considerare, inclusa la maggiore durata dei Pc e la mancanza di nuovi modelli tanto attraenti da spingere all’acquisto di un nuovo Pc”.
Secondo IDC è sempre HP il leader del mercato (con una market share del 18,9%), anche se le vendite sono scese del 2,8% a 15,2 milioni di unità vendute, seguito da Dell, con 10,3 milioni di unità vendute, in calo dell’1,8%.
Più vistoso il declino per Acer, che rispetto allo scorso anno ha perso il 15,8% a 9 milioni di unità, a causa dello scarso successo registrato dalla linea netbook. Sono cresciute, invece, del 16,3% le vendite di Lenovo, che ha venduto nel trimestre 8,2 milioni di Pc, e del 3,8% quelle di Toshiba, a quota 4,8 milioni.
Negli Usa, Apple ha tolto la quarta posizione ad Acer, registrando vendite per 1,3 milioni di unità, in crescita del 9,6% e per una quota pari all’8,5% del mercato.
Secondo Mikako Kitagawa di Gartner, “la debolezza della domanda consumer è stato il maggiore inibitore della crescita del mercato. I prezzi bassi, che hanno a lungo sostenuto la crescita, non hanno più attrattiva agli occhi dei consumatori, che hanno virato verso i tablet e altri dispositivi mobili. Stiamo cercando di capire se questa tendenza avrà un effetto a lungo termine sul mercato”.
A bilanciare il rallentamento delle vendite sul fronte consumer, una forte domanda da parte delle aziende: “senza la crescita nel segmento professional, questo sarebbe stato uno degli anni peggiori della storia recente”, ha concluso Kitagawa.