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La prostituzione si sposta sul web: la Francia pensa a drastico intervento

Francia


La Commissione parlamentare francese, incaricata di fornire un Rapporto sullo stato della prostituzione su internet, ha preso una dura posizione nei confronti dei siti implicati, sottolineando la necessità che vengano informati delle ‘responsabilità penali’ nelle quali incorrerebbero nel caso in cui qualcuno decidesse di depositare una denuncia.

 

Dal Report emerge con chiarezza che internet rappresenta ‘un medium privilegiato‘ per la prostituzione sia perché ci sono “costi d’accesso molto bassi sia per la discrezione e l’anonimato che questo canale garantisce ai clienti”. Senza tralasciare poi “la facilità con cui gli utenti interessati” possono entrare in contatto con chi gestisce il ‘servizio’.

 

Questa tipo di prostituzione sembra rispondere a “motivazioni alcune volte differenti” e si esercita “in un contesto distinto dalla prostituzione su strada“. Questo, secondo la Commissione parlamentare, determinerebbe la possibilità di attirare nuove e diverse fasce di clienti.

Internet ha creato ‘un’evoluzione’ della prostituzione più che una ‘rivoluzione’, ha spiegato la Commissione, perché spesso è gestita dalla stessa rete di sfruttatori che hanno il controllo di quanto avviene sulle strade. Tuttavia c’è una differenza fondamentale, che operando sul web si gode di ‘una certa forma di impunità‘, perché si esercita in una specie di ‘limbo giuridico’. Da qui l’esigenza, evidenziata dal Ministro degli Interni Claude Guéant, di chiedere un tempestivo e drastico intervento legislativo per reprimere tutte le attività collegate allo sfruttamento online, inclusi i siti che offrono ‘escort girl’.

 

In Francia, la prostituzione è legale. Sono, invece, vietate le forme di sfruttamento, esibizionismo e adescamento. Dopo la legge del 2003 sulla Sicurezza interna, voluta dall’allora Ministro Nicolas Sarkozy, la pena ( fino a due mesi di prigione e una multa da 3.750 euro) verrebbe applicata a tutte le forme di prostituzione, anche passiva. La controversa disposizione puntava soprattutto a contenere la prostituzione sulle vie delle grandi città francesi.

 

Grazie a internet però oggi l’esercizio di questa professione, vecchia come il mondo, s’è fatta più discreta. Abbandonate le strade, oggi le prostitute – 20 mila solo in Francia – si sono spostate sul web dove fioccano annunci e inserzioni di ogni tipo. La mancanza di statistiche non consente di quantificare il fenomeno, che si sta estendendo a macchia d’olio anche sui social network, come ha informato un sociologo della Columbia University.

Le prostitute si sottraggono alla legge giocando con le parole: sulle pagine web si guardano bene dall’offrire prestazioni sessuali a pagamento, ma piuttosto servizi di accompagnamento o di massaggi. Risulta difficile quindi per le autorità intervenire. La soluzione potrebbe essere quella di agire sugli intermediari che ricevono compensi per mettere in relazione prostitute e clienti.

Nel 2008, uno sviluppatore di 27 anni è stato condannato a 4 mesi di carcere per aver creato 14 siti per la prostituzione.  Nel 2009 è stato chiuso il sito ‘Escort announce’ che conteneva 7.500 inserzioni.

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