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Nokia continua a licenziare. A rischio altri 6 mila posti di lavoro

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I lavoratori della divisione Ricerca e Sviluppo di Nokia sono in agitazione contro i tagli che la società si appresterebbe a effettuare nel comparto e che dovrebbero essere ufficializzati entro la fine del mese. A rischio ci sarebbero 6.000 posti di lavoro, pari al 38% della forza lavoro impiegata nella R&S (16.134 persone su un totale di 58,642 dipendenti alla fine dello scorso anno).
 

Il comparto nel 2010 ha beneficiato di un budget pari a 3 miliardi di euro, più del doppio di quanto stanziato da Apple (1,2 miliardi di euro). E’ un fatto, però, che dalla comparsa degli iPhone, nel 2007, la quota di mercato del gruppo finlandese nel settore smartphone è scesa di 20 punti percentuali, al 30,8% alla fine del 2010.

 

Solo in Finlandia, Nokia dà lavoro a 21 mila persone, pari al 16% del suo organico totale, inclusa la joint venture con Siemens (NSN).

A novembre del 2009 Nokia Siemens ha annunciato un piano che prevedeva il licenziamento di oltre 5.700 persone e da quando è stata creata ha tagliato circa il 15% della forza lavoro (60 mila dipendenti).

Nel 2008, Nokia ha chiuso uno stabilimento a Bochum, in Germania, tagliando 2.300 posti di lavoro e a marzo 2009 ha annunciato altri 1.700 licenziamenti nelle aree sales, marketing e management, in seguito alla caduta della domanda.
Un mese dopo essere stato eletto alla carica di amministratore delegato, Stephen Elop ha quindi annunciato altri 1.800 licenziamenti in diversi comparti, incluso quello che si occupa dello sviluppo del sistema operativo mobile Symbian.

La reale portata del nuovo piano di licenziamenti sarà resa nota nel corso dell’ultima settimana di aprile. Il portavoce  Paeivyt Tallqvist ha affermato che ogni annuncio “…non sarà ristretto solo alla Finlandia e sarà accompagnato da negoziazioni coi sindacati”.

Da quando è stato annunciato l’accordo con Microsoft, lo scorso 11 febbraio, le azioni della società hanno perso il 23% e il valore di mercato è sceso al di sotto di quello di HTC, il secondo maggiore produttore asiatico di telefonini.

E il peggio, a quanto pare, non è ancora finito: secondo Elop, infatti, Nokia continuerà a perdere quote di mercato prima di raccogliere i frutti dell’alleanza con Microsoft. La società, che questa settimana dovrebbe presentare due nuovi modelli basati su Symbian, ritiene che la transizione dal sistema operativo proprietario a Windows Phone sia uno dei passaggi più impegnativi della nuova strategia.

Sebbene gli analisti ritengano raggiungibile il target di altri 150 milioni di smartphone Symbian venduti, alcuni sottolineano che la società dovrà abbassare ancora di più i prezzi dei dispositivi, con ulteriori ripercussioni sui margini che dovrebbero attestarsi all’8% dal 10,9% del 2010 e il 20,1% del 2007.

L’accordo con Microsoft verrà completato per la fine del mese. Nel frattempo, Elop ha confermato che la società continuerà a investire massicciamente per raggiungere ‘il prossimo miliardo di utenti internet’ e diffondere i cellulari di fascia bassa sui mercati emergenti.

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