Barack Obama contro i regimi: tecnologia e formazione per sostenere i dissidenti politici

di Raffaella Natale |

Nel ‘Country Reports on Human Rights Practices for 2010’ la Clinton illustrerà l’impegno degli Usa a sostegno degli attivisti che lottano contro regimi autoritari.

Stati Uniti


Barack Obama

Gli Stati Uniti, convinti assertori della democrazia digitale, scendono in campo per aiutare le organizzazione attive nella difesa dei diritti umani ad aggirare le ‘restrizioni’ messe in atto dai governi autoritari per impedire che la voce dei dissidenti possa arrivare nel resto del mondo grazie ai nuovi strumenti offerti dalla tecnologia.

L’amministrazione del presidente Barack Obama, che in questi giorni ha lanciato il nuovo sito per la prossima campagna presidenziale, ha deciso di formare gli attivisti sui sistemi che consentono di evitare il blocco della rete, rendere sicuri da intrusioni gli sms e i messaggi vocali inviati dal proprio telefonino, e a difendesi dai massicci e continui cyber-attack contro i loro siti.  

 

Il tema della libertà online avrà un posto centrale nel Country Reports on Human Rights Practices for 2010, che il Segretario di Stato Hillary Clinton presenterà oggi in occasione di una conferenza stampa indetta presso gli uffici del Dipartimento.

Lo ha anticipato Michael Posner, responsabile dei diritti umani per il governo USA, spiegando che “Il governo fornirà tecnologia, formazione e sostegno diplomatico per garantire a tutti di esprimere liberamente le proprie opinioni”.

“Giocheremo al gatto e al topo coi governi autoritari che fanno ricorso alla tecnologie per oscurare dal web le critiche ai loro regimi“, ha spiegato Posner.

 

La Clinton, che ha ammesso di avere poca dimestichezza con i social network, ha osservato che nelle recenti sommosse in Egitto e Iran il ruolo di Facebook, Twitter e YouTube ha evidenziato “il potere delle reti sociali come acceleratori delle riforme politiche e dello sviluppo economico e sociale”.

 

Negli ultimi due anni, l’amministrazione Obama ha speso 50 milioni di dollari per incentivare le tecnologie a tutela degli attivisti che rischiano, con il loro impegno, d’essere arrestati o perseguitati nei loro paesi. Oltre a organizzare corsi di formazione per 5.000 di questi attivisti nei diversi Paesi del mondo.

 

Uno degli ultimi corsi, organizzato un mese fa in Medio-Oriente, ha riunito gli attivisti provenienti da Tunisia, Egitto, Siria e Libano che hanno promesso di diffondere quanto imparato. Così facendo, ha sottolineato Posner, “creeremo una sorta di effetto a catena”.

 

L’assistente della Clinton, ha anche spiegato che una delle tecnologie su cui si sta attualmente lavorando, “Warning Signal“, consentirà di eliminare la rubrica del telefonino in caso di arresto e salvare così la vita dei dissidenti politici.  

Questa nuova tecnologia potrebbe servire in Paesi come la Siria , ha precisato Posner, dove gli attivisti vengono arrestati anche solo perché stanno usando il cellulare.

 

Il Dipartimento di Stato ha informato che ha già finanziato alcune società private, la maggior parte americane, per sviluppare una decina di sistemi destinati ad aggirare la censura.

Uno di questi nuovi strumenti è stato molto utile in Iran, ha indicato un responsabile del Dipartimento di Stato coperto dall’anonimato, e si sta diffondendo in tutto il Medio-Oriente. Per ovvi motivi di sicurezza non è stato reso noto il nome di questo programma.

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