4G: il Governo UK libera altri 500 MHz di spettro, ma gli operatori sono cauti sul lancio dei servizi

di Alessandra Talarico |

O2 ha pubblicato intanto i risultati del suo primo test sull'LTE, rendendo noto, però, di non aver in progetto il lancio commerciale dei servizi 4G, almeno non nell'immediato.

Gran Bretagna


Ed Vaizey

Il Governo britannico ha deciso di liberare ulteriori 500 MHz di spettro, attualmente a disposizione dell’amministrazione pubblica, nei prossimi 10 anni, così da assicurare all’industria la possibilità di affrontare la crescente domanda di servizi a banda larga mobile.

Lo ha reso noto il ministro delle Comunicazioni Ed Vaizey, sottolineando che “l’uso di smartphone e della banda larga mobile è previsto in forte aumento. Rendere disponibile più spettro nel prossimo decennio sarà essenziale per consentire all’industria di di soddisfare la domanda”.

Il settore pubblico detiene circa la metà dello spettro di maggior valore: “Dobbiamo garantire – ha aggiunto quindi Vaizey – che il settore pubblico utilizzi questa importante risorsa nella maniera più efficiente possibile e che le risorse inutilizzate vengano liberate, così da permettere un’ulteriore crescita del settore”.

 

Il ministero della difesa ha già identificato due bande, 2.3GHz e 3.5GHz, in cui liberare 160MHz di spettro. Queste bande (2310-2390MHz e 3400-3600MHz) sono utilizzate dalla banda larga mobile TDD, soprattutto per il WiMax.

Vaizey non ha indicato, tuttavia, se il nuovo spettro sarà destinato ai servizi a banda larga mobile o rimarrà tecnologicamente neutrale, nè se sarà concesso in licenza.

Nel frattempo, la divisione britannica di Telefonica, O2, ha pubblicato i risultati del suo primo test sull’LTE, rendendo noto, però, di non aver in progetto il lancio commerciale dei servizi 4G, almeno non nell’immediato.

Le sei stazioni base utilizzate nel trial LTE, ha spiegato O2, sono state in grado di gestire lo stesso volume di traffico gestito normalmente dall’intera rete 3G britannica. “Le sei celle di nuova generazione hanno fatto il lavoro delle centinaia di celle 3G in uso attualmente. La scala è, semplicemente, enorme”, ha sottolineato la società.

Nonostante il risultato, la società è cauta sul lancio dei servizi, così come molti altri operatori europei che stanno cercando di portare al limite della capacità le reti HSPA+ prima di impegnare risorse significative nell’LTE, soprattutto al di fuori dei centri urbani.

 

“Ci sono voluti 10 anni per trasformare il 3G da un concetto a una tecnologia disponibile nella maggior parte del Paese e anche ora gli investimenti per migliorare prestazioni e capacità delle reti 2G e 3G ammontano a circa 1 milione di sterline al giorno”, ha concluso la società.

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