Donne e media. Alberto Contri: ‘Nella comunicazione pubblica è necessario elevare il senso critico del Paese’

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Il Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, sottolineando l'enorme responsabilità della classe dirigente, si chiede dove sia finito il primo punto della missione dell'azienda di servizio pubblico.

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“I mass media sono specchio della società o responsabili della diseducazione delle persone? Continuiamo, cioè, a discutere se sia nato prima l’uovo o la gallina… Lo spot ‘Children see, children do‘ risolve la questione: tutti, grandi e bambini, agiamo per imitazione, quindi c’è una enorme responsabilità nella classe dirigente, sia quelle di imprese che usano la pubblicità, sia quelle che gestiscono le imprese nei media”. È quanto ha dichiarato  in occasione del convegno “Donna e dignità” presso la Camera dei Deputati a Roma, Alberto Contri, presidente di Pubblicità Progresso.

“Quando ebbi l’onere e l’onore di fare per 4 anni il consigliere d’amministrazione Rai – tra le tante battaglie inclusa quella per la dignità della donna – riuscii a far mettere al primo punto della missione dell’azienda di servizio pubblico: ‘Elevare il senso critico del paese’. Dove è finito quel punto?” si chiede Contri,  che per i prossimi 5 anni ha disegnato un percorso teorico utilizzando diversi spot estratti dalla mediateca on-line della Fondazione.

 

“A pensarci bene – ha continuato – la pubblicità ha molto più autocontrollo grazie ad esempio all’Istituto di Autodisciplina. Esempi di strumentalizzazione terrificante come quelli di Nolita e di Sivian Heach mostrano solo il patente disprezzo della dignità, valore sempre più trascurato complessivamente dalla società tutta… E’ molto interessante notare che marche come Fiat, Dove, Nike, McDonald, Axe, Levis, Mercedes, Moretti, Coca Cola, stiano promuovendo i loro prodotti “vendicandosi” dell’eccesso di seduzione femminile usato in passato e utilizzando l’ironia verso questa troppo facile modalità di promozione della vendita. E’ un’altra, assai interessante e nuova forma di responsabilità sociale dell’impresa”.

Attiva dal 1971 (prima come Associazione e poi, dal 2005, come Fondazione), “Pubblicità Progresso” – che  promuove l’impiego della comunicazione sociale di qualità tra gli strumenti operativi di enti, istituzioni, pubblica amministrazione e organizzazioni non profit – è entrata nel vocabolario quotidiano degli italiani, diventando sinonimo di “pubblicità sociale”.

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