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In solo un anno il 3D è diventato la punta di diamante dell’industria Tv. Ma la tecnologia ha mantenuto le promesse? Una riflessione è d’obbligo visto che i televisori 3D stanno già affollando gli scaffali di tutti i negozi di elettronica.
I due maggiori operatori del mercato, Samsung e LG (entrambi sudcoreani), in questi ultimi mesi sono diventati protagonisti di una dura battaglia verbale che ha catalizzato l’attenzione degli esperti.
La discussione verte su quale sia il modo migliore per proporre il 3D: schermi adatti o speciali occhialini? Ovvio che la disputa coinvolge direttamente i consumatori che non sanno se acquistare i dispositivi in commercio a 10 dollari che applicati al televisore tradizionale consentono di vedere immagini in tre dimensioni o un paio di occhiali a 100 dollari.
Anche i rivenditori sono ovviamente interessati a questa lotta intestina perché hanno puntato sulle funzionalità del 3D per giustificare il rialzo dei prezzi.
Dopo il successo di Avatar, che ha fatto assaporare a tutto il mondo il gusto di vedere un film ben fatto in 3D, i produttori speravano che ci sarebbe stata una corsa all’acquisto dei televisori. Cosa che invece non è avvenuta, intanto perché scarseggiano i contenuti televisivi adatti alla nuova tecnologia, ma poi anche per i prezzi elevati e la necessità di portare gli antipatici occhialini per guardare i programmi in 3D.
Addio superprofitti allora? No, i player non vogliono mollare questo business. Hanno investito troppo per farlo. S’è quindi pensato di arricchire i modelli con innovative caratteristiche tecnologiche: collegamenti internet e interfacce app-style per i televisori più costosi.
Negli Usa, a febbraio, il prezzo medio per un televisore 3D era di 2.990 dollari, secondo le stime di IHS iSuppli. Ma quest’anno produttori e rivenditori dovranno rivederli al ribasso.
“L’industria – ha commentato Riddhi Patel di HS iSuppli – sta rinunciando a margini di guadagni più elevati per conquistare maggiori fette di mercato”.
Lo scorso anno la divisione Tv di Samsung ha registrato un fatturato di 50 miliardi di dollari circa con un utile operativo sotto l’1%. Per LG è stato del 2%.
I negozianti hanno anche subito la spietata concorrenza dei rivenditori online e delle catene low cost come Costco Wholesale Corp.
Best Buy ha chiuso il trimestre con una calo del 16% e il Ceo commentato che le vendite sono state ben al di sotto delle previsioni dell’industria. L’azienda, specializzata nella vendita di prodotti hi-tech, ha quindi deciso che punterà di più su internet, aumentando l’offerta online.
“I consumatori non sentono più l’esigenza di recarsi in un negozio per guardare da vicino i televisori“, ha spiegato Paul Semenza, vicepresidente di DisplaySearch.
Samsung e LG sono convinti che a fare la differenza sarà la percezione che i telespettatori avranno della tecnologia 3D. Lo scorso anno Samsung ha venduto 45 milioni di televisori contro i 30 milioni di LG. Per il 2011 le previsioni evidenziano una crescita più lenta rispetto a LG, che consentirà di colmare il gap tra le due aziende.
Samsung propone occhialini dotati di batterie ricaricabili oppure con pile “classiche” usa e getta. LG invece occhialini passivi come quelli che vengono dati al cinema.
Proprio su questa tecnologia tra le due aziende sono volate parole grosse e minacce di querele. Samsung ritiene infatti gli occhialini di LG non adatti agli standard HD, anche se l’azienda ha avuto la certificazione di garanzia negli Usa, in Europa, Giappone e Cina.
All’inizio del mese la disputa s’è accesa ulteriormente quando una manager di Samsung ha offeso gli ingegneri di LG definendoli, secondo indiscrezioni, ‘stupid shit’. La società ha immediatamente inviato una lettera di scuse che è stata accolta. Pace fatta? Solo per il momento.