Unione Europea
Il mercato europeo della Tv digitale è sempre più dinamico. E’ quanto emerge dai dati raccolti nel database MAVISE, creato dall’Osservatorio Ue dell’audiovisivo per la Direzione generale Comunicazioni della Commissione.
Nel Report annuale si rileva che a fine 2010 nella Ue erano attivi circa 414 canali in alta definizione, contro i 274 del 2009.
La cifra comprende i canali HD specifici e quelli simulcast che usano quindi anche la tecnologia standard. Sono infatti tante le Tv pubbliche europee che trasmettono usando i due formati.
La maggior parte dei canali HD sono di sport (20% circa), ma sono tanti anche quelli per cinema, documentari o contenuti generalisti.
Lo scorso anno s’è registrato un notevole incremento di canali televisivi trasmessi in High Definition. A fine anno, i due terzi dei servizi IPTV proponevano canali HD e un terzo offriva almeno 10 canali in alta definizione.
Sempre i canali HD sono ormai disponibili sul digitale terrestre di 13 Paesi Ue. Con l’aumento della digitalizzazione delle reti cablate (35% a fine 2009), ha fatto la sua comparsa un numero sempre maggiore di canali in alta definizione.
E’ soprattutto aumentata l’offerta degli operatori via cavo (da 8 a 23 canali) mentre sulle piattaforme satellitari erano disponibili più di 20 canali HD in Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Regno Unito.
In Ungheria, Germania e Russia sono state create Tv satellitari interamente dedicate all’alta definizione.
Molti dubbi restano, invece, sui tempi di adozione della Tv 3D. Ancora una volta saranno proprio sport e cinema a fare da volano a questa tecnologia.
Al momento alcune piattaforme satellitari stanno testando dei canali concepiti per ‘la terza dimensione’: Sky (Regno Unito, Italia e Germania), Viasat, Canal+ (Francia e Spagna), Meo (Portogallo) e NTV (Russia). Nel Regno Unito, a inizio d’anno il servizio 3D di Sky contava già 70.000 abbonati.
Nel 2010, nella Ue sono nati più di 300 canali televisivi. Come è avvenuto nel 2009 è stato lo sport, ancora una volta, a essere il genere dominante con 47 canali.
Seguito da quelli a contenuto pornografico (32), intrattenimento (26), simulcast (25), documentari (19), salute (16).
Tra i canali lanciati nel 2010 nella Ue, si contavano 22 nuovi canali pubblici come Rai 5 in Italia o TVP Seriale in Polonia.
La maggior parte delle iniziative delle Tv pubbliche sono consistite nella presentazione in versione HD di canali già esistenti (France 3 HD, RTBF 1, 2 e 3 HD, o numerosi canali nelle regioni autonome della Spagna e finestre regionali di ITV nel Regno Unito).
Contemporaneamente, però, nel 2010 abbiamo assistito alla chiusura di ben 118 canali. Si tratta soprattutto di quelli dedicati a entertainment (16), pornografia (11) o televendite (9).
Tra i canali scomparsi vi sono alcuni pubblici, come quello spagnolo dedicato alla cultura (cultural.es) o il belga RTBF Sat, l’italiano MTV di musica, il britannico Thomas Cook TV sui viaggi, o Het Gesprek dei Paesi Bassi.
A fine 2010 si registravano 9.893 canali televisivi nei 36 Paesi europei membri dell’Osservatorio (7.622 della Ue). Tra questi, quasi il 60,2% erano canali regionali o locali e 39,8% internazionali o nazionali. Una cifra relativamente stabile se rapportata a quella del 2009.
Il Regno Unito si piazzava in testa con 1.222 canali di cui più della metà (588) trasmettono in diversi Paesi europei e questo numero comprende diverse versioni linguistiche di canali come Disney Cinemagic, Viasat Explorer…
Dopo il Regno Unito si trovano Spagna (1.180), Italia (1.059), Ungheria (558), Francia (550) e Paesi Bassi (421), i canali regionali e locali sono particolarmente numerosi nella maggior parte di questi Paesi, al contrario del Regno Unito.
A fine 2009, il 56,1% delle case europee (36 Paesi membri dell’Osservatorio europeo dell’audiovisivo) erano digitalizzate, contro il 45,3% dell’anno prima. Il numero arriva al 71,5% se ci si riferisce solamente alle abitazioni della Ue.
Lo sviluppo della Tv digitale terrestre, la digitalizzazione delle piattaforme tradizionali di distribuzione multi-channel come via cavo o satellite o anche l’aumento di servizi IPTV sono i motori di questo processo.
Tra la fine del 2008 e del 2010, le piattaforme degli operatori via cavo erano le più numerose ma anche quelle più stagnanti, come è stato pure per i distributori di IPTV o Tv mobile. Molto più dinamico invece il mercato della Tv digitale terrestre pay o delle piattaforme satellitari.