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Broadband Forum: boom di connessioni grazie all’IPTV. La Cina scalza la Francia dalla pole position mentre l’Italia resta nella top-ten

Italia


L’IPTV ha raggiunto quota 45 milioni di utenti nel mondo e sta guidando la crescita del mercato della banda larga. Secondo i dati del Report Point Topic, presentati al Broadband Forum, la Tv su IP è aumentata del 34,6% nel 2010 per cui a luglio le linee hanno superato il mezzo miliardo. A fine anno erano 523 milioni con un incremento netto di quasi 55 milioni di connessioni. Parallelamente s’è registrata una crescita degli abbonati all’IPTV che ha raggiunto i 45,4 milioni con 11,5 milioni di nuovi utenti: solo nel quarto trimestre 2010 è stata dell’8% grazie a 3,4 milioni di nuove sottoscrizioni.

 

L’Europa ha mantenuto il proprio primato, ha sottolineato Point Topic, con 20,7 milioni di utenti IPTV, ma il tasso di crescita (25%) resta inferiore a quello di altre regioni (51% in Asia e 63,5% in MENA) perché alcuni mercati, come Francia e Belgio, hanno già raggiunto un elevato livello di maturazione.

Nella top-ten mondiale dell’IPTV, sei Paesi sono europei: Francia, Germania, Spagna, Italia e Svezia. La Francia è la prima nazione per servizi IPTV e per la prima volta ha superato quota 10 milioni.

 

Anche la Cina (compreso Hong Kong, Macau e Taiwan) ha superato la soglia dei 10 milioni, colmando il gap con la Francia che vanta 255 mila utenti. Secondo Point Topic, entro la fine del sesto semestre scalzerà dalla pole position i nostro cugini di oltralpe.

Per la fine del 2011, l’Asia si lascerà dietro le spalle l’Europa, grazie a un tasso di crescita annuo di utenti IPTV molto forte (50%).

 

Laurie Adams Gonzalez, Marketing Director del Broadband Forum, ha tuttavia osservato che l’IPV4 potrebbe frenare la crescita di questo mercato.

“Il 2010 – ha commentato – è stato un anno eccezionale per l’IPTV e la banda larga. Abbiamo visto come la broadband sta cambiando il mondo e creando una società connessa che fino a qualche anno fa sembrava impossibile. Ma bisogna fare i conti anche con problemi logistici: il boom di dispositivi mobili renderà presto insufficienti gli indirizzi basati sullo standard IPv4″.

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