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Milleproroghe: lo spettacolo finanziato dal carburante, i consumatori non ci stanno ed è già polemica

Italia


La decisione di finanziare l’aumento del Fondo per lo spettacolo (Fus), con il rincaro del carburante ha sollevato una dura e prevedibile polemica.

“Un piccolo sacrificio di uno o due centesimi, che tutti gli italiani saranno lieti di poter fare”, ha commentato Gianni Letta.

Ma è propri così? L’Aduc non la pensa così e il segretario Primo Mastrantoni ha commentato: “Nel prezzo della benzina è compreso anche il costo per la guerra in Abissinia. Incredibile? No, è proprio così e non solo. Il governo ha annunciato un aumento delle accise, in pratica una tassa, sul prezzo del carburante per finanziare il Fondo per lo spettacolo”.

“Ciò determinerà – ha spiegato Mastrantoni – un aumento degli introiti non solo per l’accisa ma anche per l’Iva che si applica sull’accisa, in sostanza una tassa, l’Iva viene applicata su una altra tassa, l’accisa. Dunque, doppio incasso per lo Stato”. 

 

Ieri infatti il governo con l’approvazione del decreto Milleproroghe ha deciso tra l’altro di garantire ulteriori 150 milioni di euro del Fus, 90 al cinema per finanziare tax credit e tax shelter, più 80 milioni per i beni culturali e 7 per gli istituti culturali.

Ma per Gabriella Carlucci, deputato e responsabile per lo spettacolo del Pdl, la decisione più importante è quella che introduce lo sganciamento del Fus dalla Finanziaria.

“Il provvedimento prevede uno stanziamento di 150 milioni di euro che riportano il Fus a 428 milioni, ovvero una cifra superiore a quella del 2010. Il Fus è stato sganciato dalla Finanziaria e godrà di un finanziamento autonomo grazie alle accise di stato. Il Fus sarà quindi finanziato permanentemente attraverso le accise e quindi non più soggetto alle variazioni del bilancio statale”.

 

Il decreto ha inoltre stabilito che il finanziamento delle misure di agevolazione fiscale in favore dell’industria cinematografica non venga più finanziato dal contributo straordinario di un euro sui biglietti di ingresso nelle sale cinematografiche. Lo stesso provvedimento permette al Mibac di assumere unità di personale nei ruoli tecnico scientifici e dirigenziali, attingendo in prima istanza alle graduatorie dei precedenti concorsi. Nel decreto ci sono anche norme straordinarie per il recupero complessivo degli scavi archeologici di Pompei: viene adottato un piano straordinario di manutenzione e sono potenziati i poteri di tutela della Soprintendenza, anche attraverso l’aumento del personale tecnico addetto e l’invio di una task-force composta da archeologi, architetti e operai specializzati per realizzare i primi interventi di necessità. In particolare, verranno riaperte le graduatorie dell`ultimo concorso nazionale per archeologi del ministero per assumere nuove professionalità da dedicare alla salvaguardia di Pompei.

“A normativa vigente, pertanto, le risorse del ministero per i Beni e le Attività Culturali – conclude il Mibac – sono reintegrate in maniera stabile”.

 

Intanto con una lettera “bellissima” letta durante il Consiglio dei Ministri, Sandro Bondi ha lasciato ufficialmente il governo. “Mi dispiace – ha sottolineato Letta – abbiamo lavorato tutta la notte al provvedimento” che reintegra Fus e garantisce il tax credit al mondo dello spettacolo e poi Bondi ha consegnato la lettera “che ho letto di fronte ai ministri, tutti gli hanno tributato un applauso”.

 

A sostituire Bondi è stato chiamato Giancarlo Galan, già ministro dell’Agricoltura e governatore del Veneto. Galab s’è detto soddisfatto delle misure prese a favore del Fus, commentando che “Dobbiamo credere nella forza delle idee, lavorare fin da subito per progetti sostenibili, puntare a traguardi raggiungibili, perché è con le idee e con i progetti che troveremo i finanziamenti necessari e indispensabili per ridare senso e vitalità alla cultura italiana”. 

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