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A partire dal 2012, in Corea del Sud saranno disponibile linee internet ultrabroadband da 1Gb/s. il progetto, cofinanziato dal governo, prepara il paese alla società digitale del futuro. Entro il 2015 la copertura dovrebbe raggiungere quasi tutte le case.
Questa connessione ultraveloce, disponibile oggi in via sperimentale in 3 mila abitazioni, consentirà in teoria di scaricare un film di due ore in cinque secondi. L’abbonamento mensile non subirà variazioni e gli utenti pagheranno sempre 20 euro circa al mese.
La Corea del Sud detiene già il record dei collegamenti più veloci del mondo. Con una velocità media di 14 Mb/s, si piazza ben distante dalla Francia (3,3 Mb/s), secondo i dati forniti da Akamai. Mentre la fiber-to-the-home (FTTH) è ormai ampiamente sviluppata, gli investimenti necessari per raggiungere questo nuovo step riguardano essenzialmente i server e i software di rete.
Moltiplicare per 70 l’attuale velocità risponde a due obiettivi, spiega Francisco Song, consulente di Jitex ed ex membro del gruppo governativo incaricato del progetto. Il primo è quello di “garantire la qualità dell’accesso alla rete davanti alla crescita esponenziale dei dispositivi connessi”. La connected Tv sta infatti registrando un’incredibile diffusione e da sola usa metà della banda passante massima disponibile (100 Mb/s).
A questa bisogna aggiungere anche i servizi VoIP e i device che prima non prevedevano la connessione internet. LG ha, per esempio, messo in commercio un frigorifero e una lavatrice collegati al web. La Corea del Sud sta anche testando il progetto ‘smart grid‘ per gestire in modo intelligente il consumo di energia elettrica in ogni casa.
Il numero di apparecchi elettronici connessi alla rete sta aumentando incredibilmente e, ha spiegato Francisco Song, il collegamento da 100 Mb/s presto non sarà più sufficiente.
“Il secondo obiettivo – ha aggiunto – è quello di preparare l’arrivo di tanti nuovi servizi che usano internet, come la Tv 3D e in alta definizione o le riprese multiangle, usati soprattutto per gli eventi sportivi, che sono già in fase sperimentale“. Infine lo sviluppo del cloud computing è un’altro dei motivi per cui il passaggio all’ultrabroadband non è più rinviabile.
Il governo ha già investito un miliardo di dollari in R&D per avviare la fase iniziale del progetto. Gli operatori privati stanno seguendo lo stesso esempio. I due principali service provider, KT e CJ Internet, hanno già annunciato la loro partecipazione al piano, il cui costo totale è stimato in 24,6 miliardi di dollari. Secondo lo Stato i nuovi investimenti genereranno almeno 120 mila posti di lavoro. Una cifra forse un po’ troppo ottimistica.