Wi-Fi: attenti agli hacker della porta accanto. Laptop e smartphone sempre più a rischio

di Alessandra Talarico |

Quando si viaggia per lavoro, consigliano gli esperti, sarebbe meglio consultare solo documenti cartacei, perchè nonostante le precauzioni, 'niente è sicuro al 100%'.

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Sicurezza informatica

Grazie ai tablet, ai laptop e agli smartphone, lavorare in movimento – sugli aerei, negli aeroporti, negli alberghi – è sempre più facile, ma gli esperti mettono in guardia sul fatto che avere l’ufficio sempre a portata di mano accresce i rischi per la sicurezza dei dati

Una minaccia ‘enorme’ che cresce di giorno in giorno spiegano gli addetti ai lavori, basandosi sui dati delle maggiori società specializzate in sicurezza che pongono l’attenzione anche sui crescenti costi legati alla violazione dei dati aziendali.

 

Gli esperti di Symantec, ad esempio, raccomandano di non usare le reti Wi-Fi pubbliche: “alcune sembrano hot spot legittimi, ma invece sono messe in piedi da criminali”. Non servono più, infatti, fantasiosi strumenti, determinazione e tante ore libere a disposizione: per trasformarsi in ‘spioni della rete’ basta infatti un semplice programmino, tra gli altri uno dei più diffusi è Firesheep, e chiunque potrà vedere cosa gli utenti di una rete Wi-Fi non sicura stanno facendo, ripercorrendo per filo e per segno le loro orme digitali e anche loggandosi al loro posto sui siti visitati.

Se proprio si decide di usare una connessione wireless, è preferibile utilizzare quelle dei cellulari, che sono molto più difficili da piratare. Negli hotel, quindi, è consigliabile chiedere la chiave di accesso prima di usare la connessione wireless, per assicurarsi che questa non sia ‘sponsorizzata’ dagli hacker della stanza accanto, magari allertati sulla nostra posizione da qualche post pubblicato su un social network.

 

Pc portatili e dispositivi mobili presentano, infatti, numerose vulnerabilità, a partire dalla perdita o dal furto, per finire alla possibilità di accedere ai dati da remoto attraverso l’utilizzo di programmi malevoli. L’uso dei malware destinati ai dispositivi mobili è cresciuto del 46% nel 2010 rispetto all’anno precedente.
A ciò si aggiunge la possibilità di triangolare i numerosi dati che la gente immette nei social network – piani di viaggio, foto nome degli alberghi in cui si intende soggiornare – e il gioco è fatto.

 

Il pericolo, avvertono infatti gli esperti, non viene solo dai supporti tecnologici, ma anche da un’eccessiva leggerezza nei comportamenti: spesso, gli indaffaratissimi manager sempre in giro per lavoro, dimenticano di essere in pubblico: non sono pochi i casi in cui si sente il vicino di posto in treno o autobus prenotare un volo o una camera d’albergo a voce così alta che chiunque potrebbe annotare i dettagli della carta di credito.

Ancora più rischioso è utilizzare i Pc messi a disposizione da hotel o internet cafè: chiunque arriva dopo, può benissimo avere accesso a tutte le informazioni immesse da chi lo ha preceduto.

Molti inoltre non pensano che sia pericoloso buttare nella spazzatura una semplice carta d’imbarco: percezione quanto mai errata, poichè ogni volta che si lasciano dati personali in un posto pubblico si crea un’opportunità in più per i criminali a caccia di informazioni.
Bob Austin, presidente di KoreLogic, consiglia quindi – per massimizzare la sicurezza dei dati contenuti nei dispositivi mobili, di utilizzare la crittografia dell’intero disco. Usata con una robusta frase di accesso, simile a una password, permette di tutelare tutto quanto contenuto nell’hard disk.

Molte aziende richiedono ai loro dipendenti di usare reti virtuali private (VPN), che diminuiscono i rischi di intercettazione quando si accede a siti wireless pubblici.

Tracy Armer, di Madison Park Group, ha sottolineato che i membri della divisione vendite usano sia la disk encryption che il VPN quando viaggiano per lavoro, ma lo stesso vengono avvertiti di utilizzare il laptop solo in casi molto urgenti: “anche se magari si vuole solo cercare qualche informazione su un posto dove andare a pranzare, basta avere una cartella di lavoro aperta e chiunque potrebbe violarne il contenuto seduto a pochi metri di distanza”.

Sarebbe, dunque, preferibile quando ci si trova in viaggio, consultare solo documenti cartacei, visto che anche con le più forti precauzioni, niente è sicuro al 100%.

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