Unione Europea
Illegale la tassa imposta agli operatori telecom per finanziare la Tv pubblica francese. Così ha stabilito la Ue decidendo che la Francia dovrà comparire davanti alla Corte di Giustizia per rispondere in merito a questa disposizione.
Secondo la Commissione europea la tassa dello 0,9%, introdotta nel 2009 a carico delle telco per sostenere le finanze di France Télévisions, “viola il Trattato Ue“.
Bruxelles dopo aver inviato due ingiunzioni al governo francese (a gennaio e settembre 2010) ha così deciso di passare alla fase successiva dell’iter: rinviare la Francia davanti alla Corte di Giustizia. Se anche la Corte reputerà la tassa illegale, il Paese sarà obbligato a modificare la legge in questione e rimborsare gli operatori delle somme fino a oggi percepite.
Questa tassa viene calcolata sul fatturato dei player tlc con entrate superiori ai 5 milioni di euro e dovrebbe far incassare, in teoria, almeno 400 milioni di euro l’anno. E’ stata introdotta per finanziare la maggior parte (in teoria l’80%) del mancato guadagno risultante dalla decisione del governo di sopprimere la pubblicità su France Télévisions nella fascia prime time. Successivamente il piano prevede l’eliminazione completa degli spot dalle reti della Tv pubblica.
Per la Ue, questa imposta è ‘incompatibile’ con il diritto comunitario secondo il quale ‘le tasse a carico degli operatori tlc devono essere direttamente legate alla copertura dei costi di gestione del settore telecom’.
Queste tasse, spiega la Ue in una nota, devono essere ‘obiettive, trasparenti e proporzionate’.
La procedura è stata avviata dalla Commissione Ue a seguito di una denuncia presentata dalla Federazione francese degli operatori telecom (FFT) alla fine del 2009.
La Ue s’è pronunciata anche contro la Spagna che a settembre 2009 ha imposto alle telcos una tassa dello stesso tipo, per rimpinguare le finanze della Tv pubblica RTVE dopo aver eliminato la pubblicità dalla reti. Secondo la Ue, nel 2010 il governo spagnolo ha incassato grazie a questa tassa almeno 230 milioni di euro.
L’esecutivo Ue ha aperto una procedimento di infrazione anche nei confronti dell’Ungheria, che nell’autunno del 2010 ha introdotto a sua volta una ‘tassa telecom’.