Next Generation Television: secondo ITMedia Consulting, entro il 2014 la OTT TV produrrà ricavi per 3 miliardi di euro

di di Augusto Preta (CEO ITMedia Consulting) |

Inizialmente la pubblicità sarà il modello di business dominante ma, una volta che il mercato si svilupperà, la TV OTT dovrà adottare alcuni dei modelli di business ereditati dal settore della pay-TV tradizionale.

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Augusto Preta

ITMedia Consulting, nel suo ultimo rapporto Next Generation Television: la sfida dell’Over-the-Top, in uscita il 15 marzo, stima che i ricavi totali dell’OTT in Europa Occidentale raggiungeranno 340 milioni alla fine del 2011. Di questi, 2/3 saranno generati dalla pubblicità e 1/3 da servizi a pagamento (abbonamenti e programmi on demand). Anche se il mercato è a uno stadio embrionale, si prevede che riceverà un notevole impulso nei prossimi anni, stimolato dal lancio di servizi OTT previsti in quasi tutti i paesi entro il 2012 e dall’installazione di un numero crescente di dispositivi video connessi al web.
Per queste ragioni, ITMedia Consulting prevede che i ricavi dell’OTT arriveranno a quasi 3 miliardi nel 2014, con un tasso annuo di crescita del 110%. Nel 2014, il mercato della TV OTT in Europa sarà dominato dai ricavi da servizi a pagamento. I servizi finanziati dalla pubblicità perderanno infatti importanza in maniera proporzionale rispetto ai servizi transattivi e su abbonamento, che passeranno da circa il 70% del totale ricavi nel 2011 al 40% nel 2014.

Inizialmente, la pubblicità sarà il modello di business dominante, principalmente a causa della bassa propensione degli utenti a pagare per i servizi video online a causa della generale aspettativa di fruizione gratuita dei contenuti sul web. Tuttavia, una volta che il mercato si svilupperà, la TV OTT non riuscirà a sopravvivere contando solo sui ricavi generati da pubblicità ed inizierà ad adottare in maniera più diretta alcuni dei modelli di business ereditati dal settore della pay-TV tradizionale (pay-per-view e abbonamento) per finanziarsi in maniera più stabile.

All’interno dell’abitazione digitale, la domanda di accesso a contenuti online a complemento dell’esperienza televisiva tradizionale è in crescita, in particolar modo nelle giovani generazioni, mentre le varie applicazioni e i principali marchi presenti sul web diventano disponibili su un maggior numero di piattaforme consumer electronic (CE).
Negli ultimi mesi, i dispositivi connessi a Internet si sono diffusi in maniera significativa, principalmente a causa della forte spinta proveniente dell’industria. Gli utenti diventano sempre più ricettivi, man mano che la connettività a Internet diventa una caratteristica standard di numerosi gadget tecnologici comuni, come ad esempio (oltre ai televisori) i lettori blu-ray e le console per videogame.
La connessione a Internet sui televisore permette a broadcaster, fornitori di contenuto e altri service provider di offrire agli utenti contenuti televisivi e servizi correlati su larga scala tramite protocollo IP, sfruttando in tal modo la forte espansione del web.

Mentre la banda larga si sta diffondendo nella maggior parte dei paesi sviluppati, è arrivato il momento per la televisione di esplorare l’ambiente Internet, proponendo ai telespettatori offerte video avanzate, collegate a nuovi servizi interattivi e altamente personalizzati.
I contenuti broadcast e broadband stanno infatti convergendo in maniera significativa e i servizi video over-the-top (OTT) possono giocare un ruolo importante nell’espansione del nuovo mercato della Connected TV.
La creazione di nuovi modelli di business renderà la lotta che coinvolge i player del mercato televisivo ancora più serrata. Se ancora non è emerso un protagonista definitivo, l’indiscusso vincitore è sicuramente lo spettatore, che ha l’opportunità di usufruire di nuovi contenuti, attraverso una serie di dispositivi connettibili che offrono un universo di opzioni sempre più attraenti.

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