Italia
Mentre tutti gli occhi sono puntati sul destino di Franco Bernabè – il comitato nomine di Mediobanca indicherà a breve i 2 consiglieri per il nuovo Cda Telecom Italia – il gruppo ha rafforzato ulteriormente la propria posizione in Argentina, acquistando il 10% del capitale sociale di Sofora dal partner locale Werthein per un importo di 145 milioni di dollari e portando dunque la propria partecipazione nel capitale della holding che controlla Telecom Argentina dal 58% al 68%.
Secondo alcune fonti citate dalla Reuters, sembra certa la riconferma alla guida del gruppo dell’attuale Amministratore delegato, che potrebbe però ricoprire il ruolo di presidente con incarico esecutivo, sul modello di Cesar Alierta in Telefonica. Le ipotesi allo studio sono molte, ma l’idea generale sembra essere quella del mantenimento di Bernabè come capo azienda, coadiuvato dalla figura di un Ad o di direttori generali per il mercato domestico, il Sud America e il comparto finanziario.
Riguardo i consiglieri di competenza Mediobanca, le indicazioni dovrebbero convergere sui consiglieri uscenti Renato Pagliaro e Tarak Ben Ammar, mentre per le nomine dei soci Telco (Generali, Intesa SanPaolo, Mediobanca e Telefonica) sul team di vertice, l’accordo dovrebbe giungere nel fine settimana, nel corso del quale è previsto anche un incontro tra Franco Bernabè e Mediobanca.
In un’intervista al Corriere della Sera, Ben Ammar ha dichiarato di essere contento “…dei conti, della riduzione del debito e delle strategie in Sud America. Dunque di Bernabè che ne è l’artefice”, ma non si è sbilanciato sul futuro dell’Ad, sul quale – ha detto – “decide Telco”.
In Argentina, intanto, l’economic interest del Gruppo Telecom Italia in Telecom Argentina al 21,1%, dal precedente 18,3%.
L’accordo che ha portato il gruppo italiano al 58% di Sofora e, quindi, al controllo di Telecom Argentina, era stato siglato lo scorso ottobre dopo anni di dispute e una ventina di procedimenti giudiziari legati alla presenza di Telefonica in Telco, la holding che controlla Telecom Italia: dal momento che il gruppo iberico controlla anche l’altro grande operatore telefonico del Paese, Telefonica Argentina, l’Antitrust argentino (CNDC) – per paura di un’eccessiva concentrazione sul mercato – aveva imposto a Telecom Italia di cedere la propria quota in Sofora.
Per ottenere il via libera all’operazione di incremento del capitale – che attribuisce alla società italiana le piene leve gestionali del gruppo Telecom Argentina anche attraverso la nomina del Presidente e del Chief Executive Officer – Telecom Italia ha quindi dovuto assumere una serie di impegni volti a garantire la completa separazione tra Telefonica e Telecom Italia in relazione alle attività svolte in Argentina e assicurare l’assenza di qualsiasi influenza e partecipazione di Telefonica nei processi decisionali del gruppo Telecom Italia relativamente alle sue controllate argentine nonché alcune restrizioni nelle relazioni commerciali e operative tra i due gruppi quando riferite al mercato argentino.
La nuova operazione, ha fatto sapere il gruppo in una nota, “non altera o modifica né i diritti di governance del Gruppo Telecom Argentina stabiliti nell’accordo tra gli azionisti siglato dal Gruppo Telecom Italia e Werthein, tutt’ora in vigore, né gli impegni assunti dal Gruppo Telecom Italia dinnanzi alle autorità antitrust argentine”.
Nel corso del 2010, Telecom Argentina S.A., quotata sia in Argentina sia negli Stati Uniti, è tornata dopo nove anni a distribuire dividendi ai propri azionisti. Nonostante tale esborso e l’incremento dell’ammontare degli investimenti rispetto all’esercizio precedente, la BU Argentina – che comprende le attività di telecomunicazioni fisse (Telecom Argentina) e mobili (Telecom Personal) in Argentina, e mobili (Nucleo) in Paraguay – ha migliorato la propria posizione finanziaria netta, passando a un ammontare di cassa netta di 458 milioni di pesos a fine 2010 da un’esposizione debitoria pari a 697 milioni di pesos a fine 2009.
I Ricavi sono stati di 4.142 milioni di pesos, in aumento del 24,3% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, mentre l’EBITDA ha raggiunto 1.269 milioni di pesos, registrando un incremento del 16,2% rispetto allo stesso periodo del 2009 (1.092 milioni di pesos).