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Vimpelcom non si arrende e torna a ribadire la validità della fusione da 6 miliardi di dollari con la Wind Telecom di Naguib Sawiris, un accordo fortemente osteggiato dagli azionisti norvegesi di Telenor, che controlla il 40% della società russa.
In una lettera agli azionisti, in risposta a una missiva inviata la scorsa settimana da Telenor per ribadire il suo no all’operazione, Vimpelcom ha sottolineato che l’accordo creerà “un operatore globale di primo piano” che potrà beneficiare “di una scala maggiore di fronte all’ulteriore consolidamento del settore”.
La fusione permetterà a Vimpelcom di rafforzare la propria presenza nei mercati emergenti e di espandere la propria copertura a 838 milioni di persone dagli attuali 354 milioni, sottolinea ancora la società, in risposta ai timori di Telenor secondo cui “l’accordo non rappresenta un’espansione nei mercati emergenti in crescita ma piuttosto l’acquisizione del terzo operatore mobile in Italia, un mercato maturo con poche prospettive di crescita”.
Dall’operazione si potranno inoltre generare sinergie per 2,5 miliardi di dollari, senza compromettere la flessibilità finanziaria o il pagamento dei dividendi e nonostante l’aumento del rapporto debito netto/Ebitda al 2,3% dall’attuale 0,9%. Rapporto che dovrebbe riportarsi al di sotto del 2% entro due anni alla luce delle proiezioni sulla generazione di flusso di cassa.
All’accusa che Vimpelcom ha già perso quote di mercato in Russia, il management risponde ammettendo le perdite, ma addebitandole al taglio delle spese in conto capitale nel 2008 come conseguenza della crisi globale non all’accordo con Wind.
“La situazione sul mercato russo – si legge nella lettera agli azionisti – è stata raddrizzata negli ultimi sei mesi e i risultati raggiunti nei primi due mesi del 2011 sono incoraggianti”.
Telenor, nel rigettare l’accordo, sostiene quindi che gli investitori lo hanno già bocciato, facendo perdere al titolo il 2,5% del suo valore dall’annuncio dell’operazine a ottobre. “Ma – aggiunge Vimpelcom – nello stesso periodo il suo maggiore concorrente, MTS, ha ceduto in Borsa il 14%”.
Nessun cambiamento sarà quindi apportato alla distribuzione dei dividendi, nonostante Telenor pretendesse il pagamento di un dividendo straordinario di almeno 1 dollaro per azione, e alla struttura del board, che continuerà a includere almeno tre direttori indipendenti.
Se l’accordo dovesse infine andare in porto, e di certo lo farà, ha quindi spiegato il Ceo di Vimpelcom Alexander Izosimov, il gruppo russo si concentrerà sul consolidamento nei mercati in cui è già attivo, come il Pakistan e il Bangladesh, ma anche l’Italia, abbandonando ulteriori mire espansionistiche che non garantirebbero sinergie significative. Vimpelcom, però, non sarebbe disposto – come sostengono alcune fonti – ad acquistare la quota di Telekom Srbija messa in vendita dal governo serbo.
Riguardo, infine, l’Italia, Izosimov si è detto aperto a considerare “acquisizioni sia sul mercato mobile che su quello fisso”, mentre in Russia si potrebbe puntare sull’acquisizione di qualche piccola società.