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M&A: Deutsche Telekom di nuovo in trattative con Sprint per fusione T-Mobile

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L’operatore storico tedesco, Deutsche Telekom, avrebbe riavviato le trattative in vista della fusione tra la sua divisione americana, T-Mobile Usa, e la concorrente Sprint Nextel Corp. La transazione porterebbe all’unione tra il terzo e il quarto operatore mobile sul mercato americano, ma diversi sono gli ostacoli che l’operazione potrebbe incontrare sul suo cammino, primo fra tutti il disaccordo tra le parti riguardo il valore effettivo di T-Mobile.

 

Sprint, che sta pian piano arginando la progressiva perdita di clienti, non riesce tuttavia a competere con i rivali AT&T e Verizon Wireless, forti del successo dell’iPhone, che entrambe propongono ai rispettivi clienti. T-Mobile Usa, dal canto suo, è in ritardo nello sviluppo della rete di nuova generazione e presto avrà necessità di maggiori porzioni di spettro. Un accordo tra le due società, dunque, consentirebbe alla società tedesca di risolvere queste due problematiche senza grossi investimenti e a Sprint di risparmiare sul marketing e nelle spese generali.

Deutsche Telekom ha fatto il suo ingresso nel mercato mobile americano nel pieno della bolla telecom, nel 2001, quando acquistò per 30 miliardi di dollari in contanti e azioni il gruppo VoiceStream Wireless, successivamente ribattezzato T-Mobile Usa.

Alla luce della crescente competizione e della necessità di investire pesantemente nelle infrastrutture di nuova generazione, il Ceo di Deutsche Telecom, Renè Obermann, ha lavorato con Morgan Stanley su varie opzioni per valorizzare l’asset, incluso lo spin-off, la quotazione in Borsa e la vendita. Ma secondo gli analisti, il disaccordo sul valore reale di T-Mobile – secondo DT vale tra i 20 e i 30 miliardi di dollari – e le conseguenti questioni sulla proprietà e la leadership delle nuova entità derivante dalla fusione rendono molto complicato l’accordo. Sprint, che ha una capitalizzazione di mercato di 14 miliardi di dollari e circa il doppio di clienti e profitti rispetto a T-Mobile, sostiene che la valutazione di Deutsche Telekom sia esagerata e sarebbe determinata a conservare la quota di maggioranza della nuova compagnia e a concentrare su di sè tutti i poteri decisionali, inclusa la nomina del Ceo.

 

Gli investitori hanno reagito positivamente alle notizie di nuove trattative tra i due gruppi ed entrambi i titoli hanno segnato un rialzo nelle contrattazioni di ieri. La combinazione tra i quasi 50 milioni di utenti di Sprint e i 33,7 milioni di clienti T-Mobile creerebbe infatti un gruppo abbastanza forte da competere con AT&T e Verizon Wireless (joint venture tra Verizon Communications e Vodafone) che contano, rispettivamente, 95,5 e 94,1 milioni di clienti.

 

Oltre alle divergenze sul valore di T-Mobile, sulla chiusura dell’accordo pesano anche ostacoli di tipo tecnico – le due società utilizzano infatti diverse tecnologie di rete e Sprint sta pagando ancora il tentativo fallito di inglobare le tecnologie di Nextel  – e regolamentare: una fusione lascerebbe sul mercato tre operatori mobili e combinerebbe i due gruppi più aggressivi sul versante dei prezzi. L’accordo dovrebbe quindi passare al vaglio dell’antitrust che però, come ha sottolineato un esperto in questo tipo di questioni, “è in genere scettico ad accettare argomenti come la creazione di un player forte da due rivali deboli, soprattutto in un mercato già così concentrato come quello statunitense”.

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