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Facebook vuole ritagliarsi uno spazio anche nel settore dei video online e allo scopo ha chiuso un accordo con Warner Bros, che noleggerà i suoi film on demand o in streaming direttamente ai 600 milioni di utenti del social network. Nello specifico, gli utenti Facebook potranno ordinare film come l’ultimo Batman (The Dark Knight) per 30 crediti Facebook (equivalenti a 3 dollari) , e guardarli entro 48 ore.
Si tratta, ha spiegato la società, di un primo test che partirà dagli Stati Uniti e dovrebbe essere poi esteso su altri mercati. La piattaforma sociale di Mark Zuckerberg è già la sesta al mondo per diffusione dei video, grazie ai contenuti postati dagli utenti, con 42 milioni di spettatori e una media di 15,4 minuti per spettatore. Finora, Facebook non aveva avviato alcuna iniziativa per il lancio di un servizio video a pagamento e l’accordo con Warner Bros dimostra che al momento non ha intenzione di farlo, permettendo piuttosto ad altre compagnie di usare la sua piattaforma per realizzare le loro ‘sale di proiezione’ virtuali e condividendo con loro parte dei guadagni (a Facebook andrà il 30% come per tutte le transazioni effettuate con la sua valuta virtuale). I film, tra l’altro, non saranno corredati da alcun tipo di pubblicità, a parte i display ads che compaiono sul lato destro della pagina.
Il mese scorso, Warner Bros aveva lanciato ‘app editions’ di “The Dark Knight” e “Inception“, per guardare i film sull’iPhone e sull’iPad o scaricarli dall’iTunes o dal Vudu Store di Wal-Mart al costo di 10 dollari.
L’aggiunta di sempre nuovi canali di distribuzione per i film online mira a diluire il potere contrattuale di Apple e Netflix nei confronti delle major che, dal canto loro, sono consapevoli che l’intrattenimento ormai viaggia soprattutto sul web e che le offerte devono essere attuali e convenienti, così da scoraggiare il ricorso ai servizi illegali, di cui la rete è piena.
Gli studios, infatti, non possono più contare soltanto sulle vendite di DVD, che lo scorso anno hanno generato profitti per 7,8 miliardi di dollari, in calo del 43% rispetto al picco registrato nel 2006 di 13,7 miliardi. Un business messo già in crisi dall’avvento di servizi come Netflix e YouTube, che hanno portato sull’orlo del fallimento le catene di noleggio tradizionali come Blockbuster.
Google ha tra l’altro appena acquistato il servizio Next New Networks (leggi articolo), che conta su 6 milioni di abbonati, i quali vanno ad aggiungersi ai circa 500 milioni di visitatori unici di YouTube.
Alla notizia dell’accordo tra Facebook e Warner Bros, e in seguito alle considerazioni degli analisti, secondo cui Google e Facebook si apprestano a diventare vere e proprie ‘media company’ e potrebbero diventare una minaccia reale per le società già affermate nel settore, le azioni Netflix hanno segnato un calo del 5,8% a 11,95 dollari.
A gennaio, tra l’altro, Netflix aveva deciso di interrompere i suoi legami con Facebook, che permetteva ai suoi utenti di condividere i ratings sui film sulla piattaforma sociale, mentre a febbraio, confermando le attese degli analisti che hanno previsto un’escalation della concorrenza nel settore, anche Amazon ha lanciato un servizio di streaming (leggi articolo).