Social network: editore americano pubblica libro che racconta la rivolta egiziana a colpi di tweets

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Il libro, disponibile dal prossimo 21 aprile, uscirà per ora solo negli Stati Uniti al prezzo di 12 dollari, ma entro l’estate potrebbe arrivare anche in Europa.

Stati Uniti


Tweets form Tahrir

Imminente uscita del libro che fa la cronaca della rivolta in Egitto attraverso tutti i tweets postati sul sito di microblogging Twitter. L’idea è stata dell’editore americano OR Books che ha ben pensato di pubblicare una raccolta di 160 pagine intitolata “Tweets form Tahrir“, dal nome della piazza del Cairo che è stata il principale scenario delle sommosse antigovernative che hanno portato alle dimissioni di Hosni Mubarak.

 

Il libro, disponibile dal prossimo 21 aprile, uscirà per ora solo negli Stati Uniti al prezzo di 12 dollari, ma entro l’estate potrebbe arrivare anche in Europa, se ci sarà interesse da parte di editori locali. “Tweets from Tahrir” uscirà anche in formato digitale al prezzo di 9.90 dollari.

Il testo “raccoglie una selezione dei tweets più significativi che sono esposti sotto forma di un racconto affascinante e dal ritmo incalzante“.

“Emozione pura– ha commentato l’editore – che trapela da questi tweets alcuni di vero e proprio terrore altri di grande gioia dopo la caduta della dittatura”.

 

Le nuove tecnologie, dai social network, ai telefonini con fotocamere, alle Tv via satellite, stanno giocando un ruolo chiave nelle rivolte dei Paesi Arabi, grazie alle quali i dissidenti stanno facendo arrivare i loro messaggi di protesta in tutto il mondo.

Sta emergendo con forza la potenza di una giovane generazione urbanizzata e connessa al mondo attraverso i cellulari e il web.

 

Anche se risulta complicato capire in che misura i media sociali siano stati determinanti per quanto successo in Tunisia, Egitto, Algeria, Bahrein, Iran, Giordania, Libia, Marocco e Yemen, non possiamo non considerare che Mubarak e Gheddafi abbiano immediatamente chiuso le comunicazioni internet per tutelare la loro autorità.

La tecnologia ha sicuramente accelerato un processo che altrimenti avrebbe impiegato mesi o anni per affermarsi.

 

In Egitto, in particolare, i media sociali hanno permesso di mobilitare le folle e raccogliere adesioni in tutti gli ambienti e l’assenza di leader sottolinea ancora di più l’influenza che ha avuto tecnologia nella mobilitazione sociale.

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