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Si è aperta stamattina a Milano, in occasione della Giornata internazionale della Donna, la mostra fotografica Quanto ti vuoi bene?, un viaggio alla scoperta dell’universo delle preadolescenti e adolescenti italiane, attraverso 90 scatti d’autore. Ma Quanto ti vuoi bene? è molto di più, è un percorso artistico-culturale scaturito da un’indagine sociologica, che racconta l’universo delle teenager italiane.
Il percorso, ideato dalla fotografa australiana Jacqui James, è promosso da futuro@lfemminile e Comune di Milano in collaborazione con Dove; futuro@lfemminile è il progetto di responsabilità sociale di Microsoft e Acer, di cui è responsabile Roberta Cocco, Direttore Marketing Centrale Microsoft Italia (vai alla video intervista a Roberta Cocco sul progetto Quanto ti vuoi bene?).
La mostra fotografica è stata inaugurata questa mattina alla Triennale di Milano, nella splendida cornice di viale Alemagna 6. Al Palazzo dell’arte contemporanea sarà possibile ammirare oltre 90 scatti di Jacqui James che dà voce ad abitudini, sogni e aspirazioni delle ragazze di oggi, svelandone l’identità, la consapevolezza di sì, l’autostima, ma anche il rapporto con la tecnologia, in quanto native digitali.
Quanto Ti Vuoi Bene? è, infatti, anche un’indagine sociologica rivolta alle ragazze italiane dai 9 ai 16 anni, che ha inteso sondare il livello di autostima delle giovanissime e il ruolo ricoperto dalla tecnologia nel loro vivere quotidiano, quale strumento di espressione e relazione con il mondo esterno. E le “native digitali” hanno risposto numerosissime al progetto: sono stati infatti raccolti 3.200 questionari, abbastanza articolati. Il sondaggio è stato realizzato online, attraverso il portale MSN.it.
Singolare è il racconto che James fa del modo in cui è nato il progetto: “Ciò che mi ha spinto a iniziare questo progetto è un banale episodio di vita familiare, capitato appena io e la mia famiglia ci siamo trasferiti dagli Stati Uniti in Italia. Mia figlia, una ragazza di 15 anni che pensavo avesse un’ottima autostima, a soli cinque giorni dall’inizio della nuova scuola, ci ha annunciato che se non avesse avuto un certo paio di jeans la sua “sopravvivenza” nel contesto sociale milanese sarebbe stata a rischio! Colpita da queste parole, ho cominciato a riflettere su quanto siano importanti per gli adolescenti, e in particolare per le ragazze, certe tematiche. E così ho cominciato questo percorso fotografico, che oggi prende vita nella mostra alla Triennale di Milano”.
In una seconda fase, poi, ci si è concentrati sull’analisi delle risposte, elaborata dalla psicologa Maria Rita Parsi, Presidente Fondazione Movimento Bambino e Direttore Scientifico del progetto, che ha permesso di tracciare diversi profili caratteriali per fasce d’età. Quelli ritenuti più significativi sono stati selezionati dalla fotografa, che ha incontrato le protagoniste nelle principali città d’Italia per farsi raccontare “quanto si vogliono bene” e catturare il loro essere attraverso l’obiettivo.
La mostra – inaugurata simbolicamente l’8 marzo – è molto più di una galleria di ritratti; a partire dalle frasi più evocative con cui ogni ragazza ci parla del suo mondo, dalla propria idea di bellezza al rapporto con la tecnologia, Quanto Ti Vuoi Bene? si propone come spunto di riflessione sull’importanza della consapevolezza di sé, delle proprie risorse e delle opportunità offerte dai nuovi strumenti digitali, per una crescita equilibrata delle “piccole donne” di oggi.
Il valore sociale dell’iniziativa è stato colto dal Comune di Milano che, collaborando alla realizzazione della mostra grazie al sostegno dell’Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, testimonia l’impegno a comprendere il mondo dei giovani, per attuare in maniera concreta politiche in loro favore. Il supporto delle istituzioni al progetto, inoltre, è avvalorato dai patrocini del Ministero della Gioventù e del Ministero per le Pari Opportunità.
La mostra Quanto Ti Vuoi Bene? sarà aperta al pubblico presso La Triennale di Milano con ingresso gratuito fino a domenica 27 marzo, nei seguenti orari: 10.30-20.30 dal martedì alla domenica e 10:30-23:00 dal giovedì al venerdì (lunedì chiuso).
Ma andiamo a conoscere più da vicino i risultati di questa interessante indagine (guarda il PDF).
Quello che emerge, dall’analisi della risposta, è un quadro molto nitido: Adolescenti dinamiche, curiose e perlopiù spavalde, talvolta solo in apparenza; consapevoli di sé, ma bisognose di conferme che trovano nel consenso delle amiche; attente alla propria immagine, si lasciano influenzare da un’ideale di bellezza imposto dalla moda e ricercano un look perfetto per sentirsi più sicure. Giovani inseparabili da cellulari e telefonini di ultima generazione, con cui portano il proprio mondo sempre in tasca e abili nell’uso dei nuovi strumenti digitali per arricchire le proprie esperienze; vivono la tecnologia come parte integrante delle esperienze di tutti i giorni, dove il virtuale non è più una dimensione a sé ma un’estensione della propria personalità. Piccole donne che reclamano indipendenza, alle prese con l’inevitabile conflitto generazionale, ma che non rinuncerebbero mai al calore della propria famiglia.
In particolare, guardando ai principali aspetti messi in luce dai risultati che si riferiscono al rapporto delle giovani italiane con la propria immagine, le preadolescenti hanno un buon rapporto con il loro corpo e spesso si piacciono quando “sono sé stesse” – il 45% afferma di guardarsi allo specchio solo se necessario e il 70% non impiega più di 10 minuti a scegliere l’abbigliamento – ma il parere dell’amica del cuore è fondamentale: ben il 45% dichiara che di fronte a un commento di un’amica sul proprio look, modifica qualcosa prima di uscire. Dall’altro lato, le adolescenti adorano apparire ed esibirsi, ma sentono la necessità di trasformarsi alla ricerca di un look perfetto: il 25% dichiara “mi piace specchiarmi” e il 10% impiega più di un’ora a ricercare il vestito giusto la mattina. Citano spesso il make-up e le riviste di moda come oggetto del “non potrei vivere senza“. Sicure all’apparenza, arrossiscono per un complimento (35%), analizzano la veridicità di un complimento (il 15% non ci crede e si sente presa in giro), esitano prima di concedersi una seconda fetta di torta (il 5% ammette “solo se nessuno mi vede”).
Inoltre, considerando il ruolo centrale della tecnologia nell’universo delle “native digitali”, la totalità delle intervistate afferma di possedere un cellulare da cui invia sms e il 90% naviga in Internet, dove le più grandi (13-16 anni) dichiarano di trascorrere più di 3 ore al giorno nel 35% dei casi. Tra le più giovani, il 65% si descrive curiosa di sperimentare i nuovi strumenti digitali ma, in generale, chattano poco, non frequentano molto le community online e si dividono tra chi usa il Web per fare i compiti, ricercare e approfondire (50%) e chi per divertimento (50%). Per le adolescenti, invece, prevale la ricerca del gruppo, il desiderio di contatto e condivisione anche nell’uso della tecnologia – il 45% ha un profilo su Facebook e il 40% usa Messenger – a conferma di come social network e instant messaging abbiano ormai soppiantato i vecchi diari e album di ricordi. Anche i loro sentimenti si arricchiscono di virtuale: scrivono lunghe email (80% delle adolescenti possiede un account di posta elettronica) ai loro amori e vivono l’innamoramento con una modalità più completa e “multimediale”, composta da parole, codici, faccine, suoni ed immagini.
Le dichiarazioni delle ideatrici del progetto “Quanto ti vuoi bene?”
Sottolineando la valenza educativa del progetto, l’Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali di Milano Mariolina Moioli ha dichiarato: “E’ interessante e importante che nella giornata mondiale della donna inauguriamo una mostra fotografica dove le protagoniste sono le nostre ragazze, che raccontano come si vedono e si vivono. Il nostro focus è su di loro che vivono in una società complessa bombardata da messaggi contradditori, in cui diventa difficile individuare un percorso, dove è più faticoso costruire un progetto di vita. Non è una riflessione fine a se stessa, ma un mettere insieme tutte le risorse per aiutarle nella fatica di crescere e diventare una risorsa per sé e per gli altri. In queste immagini c’è tanta freschezza, tanta spontaneità e tanta aspettativa. Le ragazze hanno anche bisogno di essere accompagnate e considerate nella loro identità: compito difficile che chiama a raccolta famiglia, scuola e mondo dei media. Voglio ringraziare Roberta Cocco per questa importante e originale idea che si unisce a tante altre iniziative di futuro@lfemminile, volte alla realizzazione delle donne. Pubblico e privato insieme possono collaborare e implementarsi a vicenda“.
L’uso della tecnologia è stato sottolineato da Roberta Cocco, responsabile di futuro@lfemminile e Direttore Marketing Centrale Microsoft Italia: “futuro@lfemminile, che da sempre mira a valorizzare il ruolo della donna all’interno della società facendo leva sulle potenzialità della tecnologia per la sua crescita personale e professionale, vede nelle ragazze adolescenti le “donne di domani” e, facendosi promotore del progetto Quanto Ti Vuoi Bene?, ha voluto conoscerle meglio. Le modalità di utilizzo di Internet, dei social network o degli smartphone, infatti, possono avere un ruolo importante nel “volersi bene” per le ragazze, poiché il periodo della preadolescenza coincide proprio con gli anni in cui entrano in contatto con la tecnologia, imparano a comunicare attraverso i vari dispositivi e ne esplorano le diverse possibilità, per scegliere quella più affine alle proprie attitudini”.
Il direttore scientifico dell’iniziativa, Maria Rita Parsi, ha aggiunto: “Come presidente Fondazione Movimento Bambino, aderire al progetto ‘Quanto Ti Vuoi bene?’ è stato molto di più di un momento di incontro. La condivisione dei pensieri dei ragazzi, la loro tutela, il loro benessere, rappresentano valori comuni imprescindibili. Un viaggio appassionante, intrigante, misterioso. Naturale per noi è stato apprezzare un progetto che si occupa di preadolescenti, che dà grande attenzione sia al loro vissuto corporeo sia alla percezione di sé, nonché al rapporto delle ragazze con gli altri – genitori e coetanei. Non ultimo la possibilità di rivolgere lo sguardo verso le nuove tecnologie, l’approccio delle ragazze, i loro entusiasmi, la loro curiosità, le loro paure di inadeguatezza verso il nuovo che le avvolge, non dimenticando i pericoli e i rischi derivanti dall’abuso”.
Fondamentale, nella buona riuscita del progetto, anche il contributo dell’Azienda Dove. Ecco cosa ha evidenziato Laura Galanti, Brand Manager Dove: “Dove ha sempre parlato alle donne invitandole a vivere la propria femminilità in maniera autentica e genuina, senza lasciarsi condizionare dagli stereotipi imposti dalla società. Poter leggere le emozioni e i pensieri che nascono dalle risposte e nei volti delle protagoniste di “Quanto Ti Vuoi Bene?” è per il nostro brand un ulteriore stimolo per continuare ad essere vicini ai reali bisogni delle donne di oggi e anche di domani. Perché è dai dubbi e dalle incertezze che ci svelano le adolescenti in “Quanto Ti Vuoi Bene?” che Dove desidera partire, per chiedere alle nostre consumatrici di dare alle generazioni rosa più giovani quei valori e quegli strumenti che le aiutino a proseguire il proprio cammino di vita in maniera serena e consapevole. Scoprendo la bellezza autentica che vive in ognuna di loro“.
Infine Federico Carozzi, Emea Educational Business Manager di Acer, ha aggiunto: “Che si tratti di divertimento o studio, saper utilizzare in modo adeguato gli strumenti informatici può aiutare le ragazze ad avere una maggiore consapevolezza delle proprie abilità, a raccontarsi e raccontare ogni momento speciale della propria vita. Fare i compiti sul proprio netbook, chattare con le amiche, aggiornare il profilo sul social network preferito, scaricare le foto di una vacanza: modi tutti nuovi e tutti diversi che le “donne di domani” hanno a disposizione per esprimere la propria identità, i propri ideali, le proprie aspirazioni, diventando così più coscienti del proprio valore. Acer, attraverso futuro@lfemminile, conferma il proprio impegno nel diffondere un utilizzo consapevole del PC e ridurre così il divario che ancora vi è tra persone e tecnologia”.
Vai alla video intervista a Roberta Cocco sul progetto Quanto ti vuoi bene?
Leggi i risultati dell’indagine Quanto Ti Vuoi Bene?
L’analisi dei questionari a cura della Fondazione Movimento Bambino