Francia
Questa mattina quasi il 92% dei case dell’Ile-de-France erano collegate al digitale terrestre. Stanotte la regione ha effettuato il passaggio alla nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva.
In una nota, il Consiglio superiore dell’audiovisivo ha informato che, come previsto, “a mezzanotte tutte le case hanno spento l’analogico per convertirsi al digitale”.
Alle 06.00 del mattino la Tour Eiffel e Mantes-Maudétour hanno cominciato a trasmettere col nuovo segnale. Un’ora dopo è toccato alle antenne del nord e dell’est di Parigi.
L’operazione ha consentito di coprire la quasi totalità delle case nella regione della capitale. Adesso, ha commentato, il Csa, il 92% dei francesi riceve tutti i canali del digitale terrestre.
Quarantacinque trasmettitori devono ancora essere convertiti, cosa che presumibilmente avverrà entro stasera.
Nella notte tra lunedì e martedì, l’Ile-de-France ha effettuato lo switch-off, aggiungendosi alle altre 13 regioni (46% delle abitazioni) che sono già all digital.
Questo migrazione tecnologica, che ha coinvolto 12 milioni di persone, consentirà di liberare le frequenze per nuovi canali televisivi e per la banda larga mobile.
La Francia ha completato, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, la più estesa operazione di switch-off condotta fino a questo momento. Nel dettaglio, nella notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio, è stato completato il passaggio nelle due regioni Haute-Normandie e Nord-Pas-de-Calais, comprendenti tra le altre le città di Le Havre, Rouen, Lille e Dunkerque. La notte successiva il passaggio integrale alla TV Digitale Terrestre ha riguardato invece la regione Picardie, incluse le due città di Amiens e Reim. In totale, gli spegnimenti nelle tre aree hanno coinvolto circa 7,7 milioni di abitanti.
In un anno 13 regioni con 28,5 milioni di abitanti, quasi la metà della popolazione francese, sono diventate all digital.
Entro la fine di novembre non resterà poi che traghettare al digitale le restanti aree dove si concentra un terzo della popolazione. Si tratta delle regioni più difficili, il sud e l’area delle montagne, dove si corre il rischio che, per motivi chiaramente orografici, tanta gente non riesca più a vedere la televisione una volta abbandonato l’analogico.