Italia
Sono stati approvati ieri, 7 marzo, dal ministero dello Sviluppo economico, i programmi di cessione di Agile e Eutelia, aziende in amministrazione straordinaria rispettivamente dal 15 e 16 luglio 2010.
L’approvazione, spiega la nota diffusa dal Mise, darà rapido corso alle rispettive procedure di vendita, “con l’obiettivo di favorire ogni possibile sinergia nella ricollocazione dei lavoratori e degli asset industriali delle due aziende che operano nel settore delle telecomunicazioni (TLC) e dell’information technology (IT)”.
Il Ministero, continua la nota, “solleciterà i commissari a pubblicare contestualmente gli avvisi di vendita, al fine di consentire, oltre alla massima partecipazione da parte degli operatori interessati, la formulazione di proposte di acquisto per il complesso delle attività”.
Nelle scorse settimane, sono arrivate diverse manifestazioni d’interesse: in lizza ci sarebbe anche Tiscali, che starebbe valutando un’offerta per la rete Eutelia.
La società fondata da Renato Soru si è limitata a confermare di stare valutando attentamente “le possibili sinergie”, ma ha specificato che parteciperà alla gara solo quando saranno stabilite nel dettaglio le condizioni per l’offerta.
Tiscali non sarebbe comunque sola nella corsa agli asset del gruppo italiano: in lizza ci sarebbe anche l’ex manager Cisco Mark De Simone, coadiuvato dai fondi Atlantic Capital, ma anche Fastweb, France Telecom e Deutsche Telekom.
In seguito alla dichiarazione dello stato d’insolvenza, 8 tra manager e azionisti Eutelia sono stati accusati di bancarotta fraudolenta per aver dirottato circa 17,2 milioni di euro in favore di soggetti riconducibili al gruppo Omega, che nella primavera 2009 aveva ‘acquisito’ i lavoratori del ramo Information Technology – in precedenza trasferiti alla controllata Agile – e aveva subito annunciato 1.200 licenziamenti su un totale di 1.800 dipendenti. In carcere sono finiti il presidente e amministratore di Omega e Agile, Pio Piccini, e il dirigente di Agile e tesoriere del gruppo Omega, Marco Fenu; l’ex presidente del Cda Eutelia Leonardo Pizzicchi; l’amministratore di Agile Claudio Marcello; il procuratore di Agile Salvatore Cammalleri; il consigliere di amministrazione di Eutelia Isacco Landi. Il presidente e amministratore Samuele Landi.
Un’operazione, quella del travaso dei dipendenti, da cui Eutelia ricava una plusvalenza di 17,9 milioni, ma che non ha convinto i revisori, né la Consob e l’Agenzia delle Entrate, fino all’apertura di un’indagine da parte della procura di Arezzo, che il 10 febbraio ha rinviato a giudizio 15 persone, tra cui alcuni esponenti della famiglia Landi, per falso in bilancio, appropriazione indebita, frode fiscale.
L’intervento della Consob porta quindi alla sospensione del titolo in Borsa, mentre il 1° giugno, il tribunale di Arezzo dichiara lo stato d’insolvenza di Eutelia e nomina commissari giudiziali Daniela Saitta, Francesca Pace e Gianluca Vidal. Il trasferimento dei lavoratori viene peraltro annullato da una sentenza del tribunale di Roma, che contesta la violazione dell’articolo 47 che governa le cessioni di rami di azienda, non essendo stati rispettati, sia da parte del venditore che del compratore, i termini di comunicazione dell’operazione alle rispettive rappresentanze sindacali.
Il processo ai Landi, gli unici imputati a non aver patteggiato, si è aperto il 31 gennaio al Tribunale di Roma. I lavoratori Eutelia si sono costituiti parte civile, “per riavere quanto questi signori hanno rubato loro, ma anche per sancire il principio che chiunque si arricchisca alle spalle del lavoro e della collettività deve pagare il fio delle sue colpe”.