Digitale terrestre: 20 milioni di famiglie dotate di decoder. Gli spettatori solo ‘analogici’ sono ormai meno del 25%

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DGTVi sottolinea che vi sono però ancora alcune timidezze rispetto alla conclusione definitiva del passaggio al digitale legate allo svolgimento della gara per l’assegnazione della banda 800.

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Sono 20 milioni le famiglie italiane in possesso del decoder digitale terrestre (ormai quattro famiglie italiane su cinque): 3 milioni di ricevitori venduti nel solo mese di dicembre (primato storico di sempre).

Oltre il 60% di consumo televisivo attraverso il digitale terrestre (con gli spettatori “solo” analogici che sono ormai meno del 25%). E il tempo dedicato alla TV che cresce in tutte le Regioni digitalizzate proprio grazie alle nuove offerte digitali.

“Il consuntivo italiano digitale del 2010 è decisamente da record”, ha affermato DGTVi, commentato che “nonostante i risultati conseguiti e le nuove sfide strategiche che si avvicinano come la Over-The-Top Television, vi sono ancora alcune timidezze rispetto alla conclusione definitiva del passaggio al digitale nel nostro Paese”.

Timidezze che derivano da difficoltà oggettive legate allo svolgimento della gara per l’assegnazione della banda 800 agli operatori telefonici e dalla conseguente liberazione da parte delle emittenti locali delle corrispondenti frequenze in contemporanea agli ultimi switch-off.

L’Associazione che riunisce i maggiori player fa riferimento alle difficoltà avanzate dalle Tv locali in occasione dell’ultima riunione del Comitato Nazionale Italia Digitale (CNID) che ha deciso la nuova calendarizzazione per il passaggio alla TDT: 2° semestre 2011 per Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise; 1° semestre 2012 per Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

 

Eppure, secondo DGTVi, “questa potrebbe essere un’occasione storica, nello stesso interesse delle TV locali, per dare un nuovo assetto allo stesso settore rendendolo più competitivo, più fruibile dagli spettatori e fondato, oltre che sull’irrinunciabile pluralismo, anche sulle reale dimensioni di impresa e qualità delle offerte. Eppure, il riassetto di questo settore, potrebbe essere un ulteriore elemento positivo, anziché penalizzante, che proprio l’ingresso nel mondo digitale consente”.

 

Secondo i dati E-Res, nel mese di dicembre 2010 le famiglie dotate di TDT (almeno un decoder nella residenza principale) salgono a 19.483.000, con una crescita di oltre 1 milione di unità rispetto al mese di novembre e di circa 3,8 milioni dall’inizio del 2010. A livello nazionale, la penetrazione della TDT sale così al 79,1% del totale famiglie a fine dicembre. Nel mese di dicembre 2010 si registra una forte crescita del numero dei ricevitori TDT presenti nelle famiglie, che raggiunge il valore di 33.233.000. Oltre al picco delle vendite natalizie, la crescita di dicembre è stata trainata dal completamento degli switch-off del Nord Italia.

 

Nel mese di dicembre 2010, grazie al traino degli switch-off del Nord Italia, il numero dei ricevitori TDT venduti si attesta a 3.075.998, oltre 630 mila in più rispetto al dato di novembre e record assoluto di sempre. Del totale ricevitori venduti a dicembre, il 39,5% circa (1,2 milioni) sono integrati, il 55,2% circa zapper e il 5,3% STB MHP.

Il numero cumulato di ricevitori TDT venduti dal febbraio 2004 si attesta a fine dicembre 2010 a quota 46.964.332. Di questi, 19,9 milioni sono integrati (42,4% del totale) e i restanti 27,1 milioni (57,6%) esterni. Nel 2010 sono stati venduti circa 18 milioni di ricevitori TDT.

 

Il nuovo anno porta la piattaforma digitale terrestre a superare il 60% del tempo complessivo dedicato alla visione di trasmissioni TV da parte dalla popolazione italiana. La TDT sale anche nei mesi che non prevedono transizioni dall’analogico: tra dicembre 2010 e gennaio 2011 cresce del 3%, mentre è dell’82% l’incremento registrato su base annua. La spinta terrestre lancia in alto anche la piattaforma satellitare che – tra Pay e Free – sale dell’8% e arriva ad occupare il 16,4% di quota d’ascolto, segnando una crescita costante negli ultimi quattro mesi. L’insieme delle piattaforme digitali raggiunge così il nuovo record: italiane e italiani dedicano alla visione digitale il 77,4% del tempo da loro dedicato all’offerta televisiva.

 

Per quanto riguarda il tempo dedicato alla TV nelle regioni appena transitate dall’analogico al digitale: i piemontesi e soprattutto le piemontesi, che in febbraio hanno dedicato almeno un minuto alla TV, hanno trascorso in media 349 minuti al giorno davanti al loro televisore acceso, 25 minuti in più rispetto al febbraio 2010. Si tratta di un incremento del 7,7%, valore rilevante, considerando che si tratta di cinque ore e quarantanove minuti, in parte dedicati all’esplorazione dei nuovi canali digitali.

Anche lombarde e lombardi incrementano il tempo di TV, che sale del 7,1% ed arriva a cinque ore e trentacinque minuti al giorno. Nel volgere di un anno il tempo dedicato alla programmazione televisiva sale nella media giornaliera dell’insieme delle aree digitali da 317 a 329 minuti. (r.n.)

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