Rimborsi. Asstel: ‘Fuorvianti le iniziative di diffida su tassa di concessione governativa’

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Gli operatori, spiega Asstel, 'hanno l'obbligo di applicare la tassa'. Ma Adoc continua a chiedere una soluzione condivisa.

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L’invito rivolto agli utenti di telefonia mobile da parte di Adoc e di altre associazioni dei consumatori, a intraprendere azioni di diffida verso gli operatori per ottenere la sospensione dell’ applicazione della tassa di concessione per il futuro e richiederne il rimborso per il passato, “è un’ iniziativa fuorviante e impropria, destinata solo a creare disorientamento e confusione”.

Lo ha sottolineato Assotelecomunicazioni-Asstel a nome degli operatori di telecomunicazioni, i quali – ha aggiunto Assotelecomunicazioni-Asstel – “svolgono il ruolo di meri ausiliari della riscossione e, in quanto tali, sono obbligati al riversamento della tassa in questione all’ erario. Alla luce del vigente quadro normativo e giurisprudenziale, gli operatori hanno l’obbligo di applicare la tassa, obbligo al quale non possono sottrarsi. Gli Operatori, pertanto, auspicano un intervento normativo, o interpretativo della norma attuale, al fine di giungere a un chiarimento sulla sua applicabilità”.

Pronta la risposta di Adoc, che ha sottolineato in una nota di aver deciso di promuovere l’iniziativa della richiesta di rimborso della tassa di concessione governativa “…sulla base della recente giurisprudenza tributaria in materia, ritenendo che il sostituto d’imposta, nel caso specifico i gestori telefonici, sia l’interfaccia dei consumatori contribuenti e che, pertanto, nulla toglie che il sostituto d’imposta si rivolga, per la quota di propria competenza, all’amministrazione competente”.
 

Pur ritenendo significativo l’impegno preso dai gestori di adoperarsi per il riconoscimento definitivo dell’abrogazione dell’imposta –  “una soluzione che auspichiamo da tempo e che sarebbe auspicabile che si realizzasse congiuntamente” – Adoc si augura che, “operando insieme, si chiarisca definitivamente la questione, arrivando all’eliminazione di una tassa ad ogni modo ingiusta e che la richiamata giurisprudenza tributaria ha ritenuto non più applicabile”.

Adoc ha fatto sapere che  in pochi giorni  sono stati scaricati  dal sito dell’associazione oltre 30 mila i moduli di richiesta di rimborso della tassa di concessione governativa. L’Adoc ricorda che è possibile chiedere il rimborso di quanto pagato negli ultimi tre anni, calcolando per i contratti privati 5,16 euro al mese moltiplicato per 36 mesi (per un massimo di 185,76 euro), per i contratti business 12,91 euro al mese per lo stesso periodo (per un massimo di 464,76 euro).  (a.t.)

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