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Tv connessa: le telcos francesi tirano le prime somme dopo l’aumento dell’Iva a favore dei servizi televisivi

Francia


Gli operatori telecom francesi cominciano ad avere i primi risultati dopo la decisione del governo di aumentare l’Iva sugli abbonamenti flat di telefonia fissa e mobile che comprendono servizi televisivi.

Mentre Bouygues Telecom ha registrato un aumento di clienti, altri, come SFR e France Telecom, hanno segnalato una riduzione del fatturato per il 2011.

“Il bilancio globale è positivo“, ha dichiarato Martin Bouygues, Ceo di Bouygues, senza tuttavia dettagliare l’impatto dell’Iva sui conti della società.

E ha parlato di un effetto “estremamente positivo” sulle vendite di Bouygues Telecom, per via della decisione dell’azienda di non ritoccare le tariffe flat per i servizi mobili a seguito dell’aumento dell’Iva.

 

Diversamente da quanto è invece avvenuto a France Telecom e SFR, che hanno rivisto le tariffe al rialzo per compensare l’aumentata tassa, determinando una perdita di abbonati al di sopra dei livelli abituali. Tanti utenti hanno preferito passare ad altri operatori per avere servizi a prezzi più vantaggiosi.

Il direttore finanziario di SFR, Pierre Trotot, ha dichiarato che dall’inizio dell’anno l’azienda ha perso tra i 50 mila e i 60 mila abbonati.

“Nei mesi di gennaio e febbraio – ha spiegato Trotot – abbiamo registrato un notevole tasso di migrazione per via dell’aumento dell’Iva, ma le nostre vendite sono state ugualmente importanti”.

France Telecom ha detto d’aver mantenuto stabile il proprio churn perché la perdita è stata compensata dall’arrivo di nuovi clienti.

 

I maggiori operatori tlc hanno deciso di far ricadere l’aumento dell’Iva sui prezzi delle loro offerte triple play – servizi voce, internet e televisione – sia per i vecchi abbonamenti che per i nuovi.

Ma sul mercato della telefonia mobile, Bouygues non ha variato il costo degli abbonamenti nonostante l’Iva, mentre France Telecom e SFR hanno aumentato alcune tariffe ma lasciato invariati i prezzi dei canoni già esistenti.

 

Secondo gli analisti la decisione di non far ricadere l’aumento dell’Iva sui prezzi degli abbonamenti costerà agli operatori fino a 1 miliardo di euro in meno in termini di fatturato e impatterà l’Ebitda per circa 400 milioni di euro.

Il direttore finanziario di Vivendi, Philippe Capron, ha dichiarato che per SFR la decisione di non aumentare le tariffe mobili potrebbe tradursi in un calo dell’Ebitda pari a 150 milioni di euro per il 2011.

Il Ceo di SFR, Frank Esser, ha aggiunto che l’impatto sulle vendite sarà dell’ordine di 300 milioni, vale a dire circa un terzo dell’impatto stimato per il mercato.

 

France Telecom ha previsto un impatto negativo sulle vendite di 130 milioni di euro nell’anno, per via della decisione di modificare le tariffe per i servizi mobili e di alcune ripercussioni solo parziali della tassa.

L’operatore storico prevede che l’aumento delle tasse, inclusa l’Iva, determinerà nell’anno un calo delle vendite per 900 milioni di euro e dell’Ebitda di 260 milioni.

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