Internet mobile: più smartphone per tutti per compensare il declino della voce. Mercato da 1 triliardo di dollari nel 2011

di Alessandra Talarico |

Secondo la società di ricerca Informa Telecoms & Media, la voce continuerà a essere il maggiore driver di crescita fino al 2015. Nel frattempo, gli operatori dovranno stimolare l'ulteriore diffusione degli smartphone per compensare il declino.

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I profitti legati ai servizi dati mobili, inclusi gli sms, passeranno dai 253 miliardi di dollari del 2010 a 453 miliardi nel 2015. E’ la previsione di  Informa Telecoms & Media, secondo cui nel 2010, a livello globale, gli operatori mobili hanno generato profitti da servizi pari a 965 miliardi di dollari e ne genereranno quest’anno qualcosa come 1 triliardo di dollari, che diventeranno 1,14 trilioni nel 2015.

Profitti enormi, ma – ha affermato l’analista Thomas Wehmeier – non bisogna dimenticare che per ottenerli gli operatori mobili investono anche pesantemente. Solo nel 2010, per sostenere i 5,3 miliardi di connessioni mobili attive nel mondo, le cellcos hanno investito più di 175 miliardi in conto capitale e nell’ultimo decennio gli investimenti hanno superato 1 trilione di dollari.

Gli investimenti nelle reti di nuova generazione, nell’offerta di smartphone a prezzi scontati o ancora nella diversificazione del business, hanno contribuito a generare nuovi canali di reddito: se gli operatori non avessero adeguato le loro infrastrutture così da sostenere la connettività mobile e non avessero contribuito alla diffusione dei dispositivi intelligenti sovvenzionandone l’acquisto, non ci sarebbe stata neanche l’esplosione del traffico dati.

Wehmeier ha notato quindi che l’esplosione del traffico dati, trainato dalle offerte degli over the top come Google, Skype, Facebook o Twitter, non deve far credere che gli operatori mobili abbandoneranno i servizi vocali, che rappresentano ancora oltre il 60% dei profitti, e continueranno a essere il principale driver di crescita almeno fino al 2015. Successivamente, la voce entrerà certo in una fase di ulteriore rallentamento, per cui gli operatori dovranno necessariamente fornire nuovi servizi per bilanciare questo declino.

La buona notizia è che la maggior parte degli operatori si trova ancora “nella parte più bassa della curva dei profitti legati ai servizi dati”: gli smartphone, nonostante il loro enorme successo, anche nei mercati avanzati come gli Usa e l’Europa occidentale hanno raggiunto una penetrazione di appena il 15%. C’è insomma, un ampio margine di crescita: “…in parole povere – ha concluso Wehmeier – far arrivare più smartphone nelle mani dei consumatori e convincerli a spendere rappresenta la maggiore opportunità di guadagno per gli operatori di tutto il mondo”.

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