Italia
Sono oltre 30 mila i moduli di richiesta di rimborso della tassa di concessione governativa scaricati in pochi giorni dal sito dell’Adoc. L’Associazione si è detta disponibili ad avviare il dialogo con i gestori, per trovare soluzioni che evitino di portare il contenzioso in sede giudiziaria, assicurando la restituzione del dovuto agli utenti.
“Auspichiamo l’apertura di un dialogo con i gestori per trovare una soluzione che porti alla restituzione del dovuto ai consumatori aventi diritto – ha sottolineato Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – senza dover ricorrere alle commissioni tributarie, evitando un dispendio di soldi da entrambe le parti. C’è il rischio che possano arrivare alle commissioni tributarie decine di migliaia di istanze. In pochi giorni sono state scaricate dal sito 30 mila domande di rimborso, prevediamo che le domande scaricate supereranno quota 120 mila”.
L’Adoc ricorda che è possibile chiedere il rimborso di quanto pagato negli ultimi tre anni, calcolando per i contratti privati 5,16 euro al mese moltiplicato per 36 mesi (per un massimo di 185,76 euro), per i contratti business 12,91 euro al mese per lo stesso periodo (per un massimo di 464,76 euro).
La diffida va inviata alla propria compagnia telefonica presso la sede legale a mezzo raccomandata A/R, e per conoscenza all’Adoc anche via fax o posta elettronica. Ricordiamo che è necessario allegare copia delle fatture e delle ricevute di pagamento.
Le lettere di diffida sono disponibili online sul sito dell’Adoc e presso le sedi territoriali, dove è possibile rivolgersi per qualsiasi chiarimento in merito.