Europa
L’Agenda Digitale adottata nove mesi fa dalla Ue “riflette un importante cambiamento di mentalità dell’Europa” e rappresenta “lo schietto riconoscimento che le istituzioni europee devono lavorare in modo diverso per aggiungere il valore che l’industria, i governi e i cittadini giustamente si aspettano”.
E’ quanto ha affermato il Commissario Ue per l’Agenda Digitale Neelie Kroes nel suo discorso di apertura del Cebit, la Fiera delle nuove tecnologie aperta ieri ad Hanover.
La Commissione, ha aggiunto la Kroes rivolgendosi ai rappresentati delle società di settore, è convinta che l’Europa possa diventare uno spazio totalmente digitalizzato soltanto se si lavora in maniera ‘orizzontale’, cioè coinvolgendo l’industria, gli enti pubblici e gli innovatori nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda digitale.
Il framework messo a punto dall’esecutivo consta di 7 pilastri – mercato unico digitale; interoperabilità e standard; fiducia e sicurezza; banda ultra larga; ricerca e innovazione; miglioramento delle competenze digitali; ICT per affrontare le sfide sociali – ognuno dei quali implica un numero di azioni concrete. Di queste 101 azioni concrete, la maggior parte dovrà essere realizzata nel breve periodo, dal momento che l’obiettivo è quello di completarne il maggior numero possibile entro il 2013.
Tutti, insomma, dai legislatori ai cittadini, sono chiamati a fare la propria parte per raggiungere questi obiettivi.
Al momento, ha affermato la Kroes, il 10% di queste azioni è stato completato e per l’80% “siamo a buon punto”. Sul restante 10% la Ue viaggia in ritardo.
“Ma anche per le azioni che sono completate – ha sottolineato il Commissario – abbiamo visto che a volte il vero lavoro comincia solo quando si è già spuntata la casella: ad esempio, nel settembre dello scorso anno abbiamo adottato il pacchetto banda larga. La banda larga è l’ossigeno digitale dell’Europa, essenziale per la prosperità e il benessere ed è il solido fondamento che permetterà di portare online tutti i cittadini”.
Dal successo di questa strategia dipendono 1 milione di posti di lavoro, senza citare le più ampie prospettive di crescita economica e coesione sociale.
Dotarsi di piani teorici, tuttavia, è altra cosa rispetto alla disponibilità di una rete ‘di prima classe’ che tutti possono usare in qualsiasi momento: per questo, ha sottolineato, “…l’Europa ha bisogno di incentivi agli investimenti e più concorrenza. Solo un mix di questi due fattori concentrerà le risorse e l’energia necessarie per lo sviluppo di servizi broadband competitivi”.
Anche se molti paesi Ue hanno raggiunto un livello di penetrazione tra i più alti al mondo, molti europei ancora non dispongono di una connessione a banda larga e sussistono forti differenze tra le diverse aree in termini di velocità di connessione e qualità della rete. Differenze “che non possono essere spiegate da ragioni culturali o demografiche”, ma che si basano su problemi di mercato e di politica, ed è su questi che la Ue si sta muovendo, al fine di assicurare quel livello di digitalizzazione che ci consentirà di lottare ad armi pari con l’Asia e l’America.
“Per proteggere il nostro futuro digitale tutti noi abbiamo bisogno di lavorare insieme per investire in reti a banda larga competitive e in altri progetti che ci permetteranno di sfruttare questo potenziale digitale”, ha detto ancora la Kroes, sottolineando la necessità di un maggiore coordinamento tra tutte le parti in causa per superare gli ostacoli ancora in essere e beneficiare delle opportunità.
A maggio, la Ue presenterà il primo quadro di valutazione dell’Agenda Digitale, per fare il punto sui progressi raggiunti dai vari Stati membri.
I risultati preliminari sono ‘positivi’: la percentuale di popolazione che utilizza regolarmente Internet è aumentata del 5% in un solo anno portandosi al 65%. La percentuale dei ‘non utenti’ è scesa dal 30% al 26%.
Se si continuerà a viaggiare con questa velocità, molti degli obiettivi saranno raggiunti “prima del previsto”, secondo la Kroes.
Per il 16 e 17 giugno, intanto, è stata fissata a Bruxelles la Digital Agenda Assembly, che metterà insieme Stati membri, istituzioni, industria e cittadini per fare il punto della situazione.
In conclusione, ha affermato la Kroes, “l’Europa si sta muovendo abbastanza bene, senza sottrarsi al confronto sulle questioni più complesse, ma come per qualsiasi progetto ci sono ritardi che vanno recuperati”.
“E’ tuttavia preferibile – ha concluso – guardare alle opportunità più che alle barriere. E’ questa l’Europa in cui credo e che possiamo costruire se tutti saremo convinti della necessità di lavorare insieme”.