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L’ultima operazione di Amazon, per la distribuzione di film in streaming, in concorrenza diretta con Netflix, potrebbe avere un oscuro risvolto per gli investitori.
Ieri gli analisti di UBS, Brian Pitz e Brian Fitzgerald, hanno tagliato il rating del titolo da Buy a Neutral, abbassando il target a 180 dollari dai precedenti 195 dollari.
La ragione di questa mossa è che si temono gli alti costi che Amazon dovrà sostenere con il nuovo servizio streaming.
In dettaglio: la nuova formula introdotta da Amazon prevede che gli abbonati al servizio Prime, che pagano un abbonamento annuale di 79 dollari e hanno diritto alla consegna gratuita per tutti gli acquisti effettuati sul sito, adesso avranno anche accesso a un catalogo di 5 mila film e serie televisive che potranno essere visti online senza downloading. Gli utenti potranno così guardare i programmi che vogliono senza pagare alcun prezzo aggiuntivo. Più di 90 mila programmi saranno inoltre disponibili sul servizio a pagamento di video on demand di Amazon “Instant Video“.
Dopo l’acquisto di Lovefilm, servizio streaming di film, per 200 milioni di sterline, quest’ultima notizia conferma la volontà di Amazon di competere con Netflix, società Usa specializzata nel noleggio online di Dvd e videogiochi.
Ma non sarà facile competere con Netflix visto che nell’ultimo anno il gruppo ha raggiunto una posizione dominante nel settore dei film in streaming, capitalizzando 11,2 miliardi di dollari. La società, che ha sede in California, conta 20 milioni di abbonati al proprio servizio di noleggio DVD ma è riuscita a spostare una gran parte di questi verso l’offerta online. Il 22 febbraio Netflix ha stretto un importante accordo biennale per usare la library di CBS.
“Siamo sempre convinti – ha detto gli analisti di UBS – che Amazon nel lungo periodo continuerà a dominare il mercato dell’eCommerce, sottraendo quote ai suoi competitors, ma siamo preoccupati per i nuovi investimenti” sul versante del home entertainment.
Più precisamente UBS teme che l’aumento dei costi che il gruppo dovrà sostenere per fornire contenuti e i nuovi accordi di distribuzione con i fornitori di hardware (game, console, Tv…) possano comprimere i margini al di là delle iniziali previsioni.
Gli analisti della banca svizzera avevano precedentemente fornito stime più alte per la seconda metà del 2011, ma senza considerare i nuovi servizi streaming.
Per il 2011, gli analisti avevano tagliato l’utile per azione da 3,48 dollari a 3,07, per il 2012 adesso stiamo 4,40 dollari per azione dai precedenti 5,33 dollari.